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Scala, sindaco Mansi lancia candidatura: «Nostra castagna nell’elenco Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani»

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«Sono sicuro che la castagna dei Monti Lattari rientri a pieno diritto tra i prodotti agroalimentari caratteristici del nostro territorio, alla luce di una antica produzione tradizionale locale, consolidata, costante e meritano di trovare una giusta valorizzazione sul mercato nazionale ed internazionale». Lo dichiara il sindaco di Scala Luigi Mansi, al Quotidiano della Costiera. Promotore della tavola rotonda in programma a Scala sabato prossimo dal titolo “La castanicoltura dei Monti Lattari verso un turismo ambientale e un prodotto a marchio”, il primo cittadino che ricopre anche il ruolo di presidente della Comunità Montana dei Lattari ha annunciato che «da Scala partirà la richiesta d’inserimento del suo prodotto principe nell’elenco del riconoscimento del marchi agroalimentare PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani), istituito dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con la collaborazioni delle Regioni».

«A questo convegno – prosegue – promosso ed organizzato dal Comune di Scala, all’interno del calendario di appuntamenti della 45esima edizione della Festa della Castagna, parteciperanno noti esponenti degli enti locali che si occupano dei prodotti agroalimentari (clicca articolo in basso per approfondire). Con loro si affronterà sia l’aspetto meramente procedurale per la presentazione di questa candidatura».

Il sindaco anticipa che «nel corso dei lavori saranno analizzate le vie da seguire per rendere la castanicoltura un attrattore di tipo turistico ambientale che andrà di diversificare l’offerta turistica della Costa d’Amalfi, intesa non solo come zona costiera ma anche montana. Con la presentazione di questa istanza di riconoscimento si potrà iniziare a promuovere iniziative di carattere turistico-promozionale che abbracciano anche le tradizioni agricole dei territori interni della “Divina”».

«Ricordiamo che nelle nostre zone ricadono alberi di castagno secolari ed è fondamentale, alla base di tutto riconoscere e dare merito ai castanicoltori dei territori di Scala, Tramonti, Ravello e Amalfi che nel passato e fino ad oggi, nonostante le numerosi difficoltà vedi ad esempio il cinipide del castagno hanno continuato a curare i castagneti» ha chiosato Mansi.

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