Sfogo in tv di Renato Brunetta: «Io nano, da sempre violentato per la mia altezza»
«Mi dicono tappo o nano e ho sofferto e continuo a soffrire per questo, ma per fortuna ho le spalle larghe perché ho fatto molte cose: il professore universitario, il parlamentare anche europeo, sono stato ministro due volte. Io sono responsabile delle mie idee e di quello che faccio, non della mia altezza». Così il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, intervenuto ieri in tv a Mezz’Ora in Più di Lucia Annunziata e rivolgendosi direttamente a Marta Fascina, deputata azzurra e compagna di Silvio Berlusconi.
Fascina, dopo l’addio di Brunetta a Forza Italia degli scorsi giorni, aveva pubblicato una storia Instagram con la scritta “Roma non premia i traditori”, con in sottofondo la canzone “Un giudice” di Fabrizio De Andrè. Il brano narra la vicenda di un nano che scala i gradini della magistratura.
«Grazie, vai avanti, così perché consentirai di sdoganare anche queste violenze», ha replicato il ministro. Visibilmente emozionato, il cittadino onorario di Ravello ha aggiunto: «È una vita che vengo violentato per la mia altezza. Non parlo per me, ho le spalle larghe, ma per tutti quei bambini e quelle bambine che non hanno avuto la fortuna di essere alti e belli e stanno soffrendo e possono avere in me un esempio, della serie: ma guardate Brunetta, tappo e nano com’è, vedere dove è arrivato, fa il ministro. Ecco: sdogano su di me questo termine. Non mi era mai riuscito parlarne in pubblico, adesso ne parlo…».