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Turismo in Campania, un’economia da riorganizzare

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di Geppino Afeltra

Ho letto che in occasione della conferenza stampa della 15esima edizione del Teatro Festival a Napoli, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, si è soffermato sul concetto della disparità nella capacità dell’accoglienza turistica in alcuni territori della nostra Regione e senza citarne precisamente i luoghi, ma soffermandosi sul fatto che esiste una realtà differenziata e non adeguata all’offerta competitiva europea.

Concordo su ciò, ma mi chiedo se il Governatore si è posto la domanda di quale sia l’offerta turistica distribuita sui vari territori e gli stessi cosa offrono ed a quale target in particolare si rivolgono.

L’offerta viene sempre calibrata e confermata dalla domanda, ove mai ci fosse una offerta vantaggiosa e concreta, soprattutto, bellezza culturale e paesaggistica; interesse ad un evento personalizzato ad un target di riferimento specifico. Difatti la cosa più frequente è vedere una enorme spesa pubblica che si spalma su “programmazioni ed eventi” che non hanno la caratteristica del richiamo forte turistico, ovvero la capacità di coinvolgere il target adeguato come consumatore a beneficio dei servizi ricettivi, molti addirittura senza un piano di comunicazione adeguato e infine non concertati nel fare in modo che possa esistere un percorso d’interesse per svariati target di riferimento.

E’ indispensabile che si possa prima coordinare e scegliere idee ed eventi,  ma farsì che possano essere  programmati e racchiusi in un solo portale di comunicazione affinchè il fruitore turistico possa scegliere e dedicare il suo percorso;  certamente ciò  potrà essere parametrato  ad una proposta europea adeguata con la premessa che i nostri territori campani offrono di per se’ una profonda capacità di interesse per paesaggi, cultura e approfondimento alla nostra straordinaria offerta  enogastronomia.

Con tale armonia e riorganizzazione è possibile aiutare gli operatori a educare eticamente l’offerta turistica del territorio campano di cui gli organi specifici devono attenzionare e vigilare, affinchè l’economia che ne deriva da tale flusso possa essere una certezza per la nostra grande e bella industria turistica d’accoglienza.

Uno dei luoghi che è riuscito a coniugare tale obbiettivo è certamente Ravello con il suo festival, dove la proposta è certamente adeguata all’offerta turistica ed è forse quello il punto di partenza su cui è necessario riprogrammare, riorganizzare e mettere ordine nell’offerta sul mercato campano dove tutti i territori se accomunati da attività spettacolari adeguate e ben comunicati possono allinearsi e competere con l’offerta turistica europea e non essere certamente “speculativi”.

>Leggi anche:

Turismo, De Luca: «Evitare atteggiamenti speculativi»

redazione
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