Rompere il silenzio sulle difficoltà della limonicoltura, sull’abbandono dei terrazzamenti, sullo sforzo di chi non si rassegna a mollare il lembo di terra lasciato in eredità dai propri avi e, con sacrificio, continua ad impegnarsi per realizzare anche piccole produzioni sopportando costi che non sempre vengono ripagati. Nasce a Cetara l’associazione “L’innesto”, nome altamente simbolico anche per evocare l’attivazione di percorsi virtuosi.
A presiedere il sodalizio l’ex sindaco Secondo Squizzato, sempre sensibile alle tematiche di tutela della tipicità dopo gli ottimi risultati ottenuti con l’associazione per la valorizzazione della Colatura di Alici per il raggiungimento della DOP.
Già sessanta i soci. Il consiglio direttivo costituito da nove componenti (oltre al presidente il vice Elisa Di Crescenzo, segretario Massimo Maria Casaburi, consiglieri Ernesto Benincasa, Umberto Benincasa, Antonio Carrano, Luigi De Santis, Roberto Di Crescenzo, Gennaro Pappalardo) si è riunito ieri, sabato 7 maggio, nella sala “M. Benincasa”. Stilato un programma strutturato di iniziative da avviare a breve e medio termine. Fra i primi obiettivi quello di mappare lo stato di coltivazione dei terrazzamenti, per rilevare le aree di abbandono ed acquisire la conoscenza della reale condizione del territorio. Una conoscenza fondamentale anche per suggerire la più corretta taratura delle misure di sostegno al settore, predisposte dalle istituzioni.
«E’ il momento di riaffermare che in territori come la Costa d’Amalfi agricoltura tradizionale e tutela dell’ambiente costituiscono un connubio inscindibile e vanno ricercate soluzioni nuove che ne tengano conto realmente. L’attività di un’associazione può contribuire a farlo», annuncia il presidente Squizzato che racconta al Quotidiano della Costiera l’entusiasmo condiviso che ha dato vita al sodalizio: «Con un gruppo di amici ci eravamo ritrovati a riflettere su cosa si potesse organizzare. Abbiamo cominciato ad incontrare persone che, pur non direttamente impegnate nelle attività di coltivazione, ci hanno espresso l’interesse per l’avvio di un percorso: riunire tutti coloro che si ritrovano sul principio della tutela dei terrazzamenti, sulla difesa della nostra produzione agricola tradizionale, il limone della Costa d’Amalfi,sana e rispettosa del territorio, sulla necessità di organizzarsi per dare forza a questi valori, che appartengo al nostro patrimonio culturale. E’ per questo che abbiamo pensato di metterci insieme e confrontarci su queste idee, decidendo di costituire un’associazione di promozione sociale».
«E’ bastato un avviso – rivela l’ex sindaco -, un semplice incontro per illustrarne le finalità e, in pochi giorni, abbiamo raccolto quasi cinquanta adesioni. Quarantacinque hanno sottoscritto l’atto costitutivo il 30 aprile, ma subito dopo se ne sono aggregati altri fino a superare i sessanta associati. In una sala gremita, abbiamo percepito il giusto entusiasmo e, negli occhi di molti, la determinazione che insieme sarà più facile organizzarsi e accendere la giusta attenzione su una parte del territorio di cui spesso ci si accorge solo quando viene giù e travolge tutto. E ora tutti al lavoro!».
