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10 agosto, Scala festeggia San Lorenzo [PROGRAMMA]

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di ALFONSINA AMATO

Scala si appresta a celebrare San Lorenzo martire, protettore della Città del castagno, la cui festività rappresenta un momento di riflessione e, se possibile, di unione per l’intera comunità scalese.

La liturgia della festività in onore di San Lorenzo vive il suo momento centrale a partire dalla mattina del 9 di agosto, giorno della vigilia, con la solenne celebrazione eucaristica ed il canto del Vespro alle 20.

La mattina del 10 agosto, giorno della memoria liturgica del martirio di San Lorenzo, è interamente dedicata alle Sante Messe e alla Messa Solenne delle 10 e 30 officiata da monsignor Orazio Soricelli e animata dalla Corale Laurentiana. Alle 19,30 Santa Messa a cui seguirà la processione per e vie del centro storico. (PROGRAMMA COMPLETO IN BASSO).

Martirizzato il 10 agosto del 258 d.C., all’età di 33 anni, durante la persecuzione voluta dall’Imperatore Valeriano che lo fece bruciare su una graticola messa sul fuoco ardente, San Lorenzo era originario della Spagna, precisamente di Osca, in Aragona, e, ancora giovane, si trasferì a Saragozza per concludere gli studi teologici; lì conobbe il futuro Papa Sisto II e tra loro nacque subito una grande stima ed amicizia.

Entrambi lasciarono poi la Spagna per Trasferirsi a Roma e, quando il 30 agosto del 257 d.C. Sisto fu eletto Vescovo di Roma, egli affidò al giovane Lorenzo il compito di arcidiacono, ossia di sovrintendente dei beni della Chiesa e di responsabile delle attività caritative della Diocesi; egli doveva amministrare i tesori della chiesa e provvedere ai poveri e ai bisognosi, agli orfani e alle vedove.

Il Diacono Lorenzo distribuì allora tutti i tesori della Chiesa ai poveri.

Fu catturato il 6 agosto del 258 d.C. dai soldati dell’Imperatore Valeriano nelle catacombe di San Callisto insieme a Papa Sisto II e ad altri diaconi.

Mentre il Papa e gli altri diaconi furono subito uccisi, la vita a Lorenzo fu inizialmente risparmiata a condizione che egli consegnasse entro tre giorni all’Imperatore tutti i tesori della Chiesa.

La mattina del 10 agosto Lorenzo si presentò all’Imperatore Valeriano guidando un corteo di poveri, ammalati e bisognosi ed esclamando: “Ecco i tesori della Chiesa”. Fu allora legato ad una grossa graticola ed arso vivo in un luogo non lontano dalla sua prigione ed il suo corpo fu portato al Campo Verano, nelle catacombe di Santa Ciriaca.

Papa Sisto III fece costruire una grande Basilica con tre navate sulla collina dove il martire Lorenzo fu seppellito e Papa Onorio III, nel XIII secolo, unificò la Basilica all’antica chiesa esistente, costituendo la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura dove è tutt’oggi custodita la teca in legno e ferro contenente il corpo del Santo Diacono Lorenzo.

A partire dal IV secolo Lorenzo divenne ed è ancora oggi uno dei martiri più venerati della Chiesa di Roma e a lui sono dedicate chiese e basiliche in ogni parte d’Italia e del Mondo.

Le vicende del martirio di san Lorenzo sono descritte minuziosamente nel Passio Polychromi e nella Depositio Martyrum, scritto del 354 d.C. Secondo tali fonti il martire Lorenzo durante il supplizio della graticola, rivolgendosi ai propri aguzzini esclamò: «Sono cotto da una parte, girami dall’altra e poi mangiami». Si narra, inoltre, che un soldato presente al supplizio del martire raccolse alcune gocce di sangue e di sudore con uno straccio mentre Lorenzo spirava portandole ad Amaseno, in provincia di Frosinone, dove la reliquia è tuttora custodita in un’ampolla e dove ogni 10 di agosto avviene il miracolo della liquefazione del sangue.

redazione
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