di NOVELLA NICODEMI
Per i morti della Resistenza
Qui
Vivono per sempre
Gli occhi che furono chiusi alla luce
Perché tutti
Li avessero aperti
Per sempre
Alla luce
Giuseppe Ungaretti dedica questi versi a quanti hanno sacrificato la propria vita per la nascita di un paese libero e democratico.
Sulla base dell’assunto crociano che ogni storia è storia contemporanea, nel bel mezzo del fuoco incrociato delle recenti polemiche per la spinosa vicenda che coinvolge lo scrittore Antonio Scurati, la premier Giorgia Meloni e la RAI, non ci deve sfuggire il significato profondo di una festa nazionale istituzionalizzata a partire dal 1949, anche se già stabilita per decreto di Umberto II nel 1946, su proposta del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.
Con la stampa estera che accusa il governo italiano di controllare l’informazione e alle soglie delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti con il rischio dittatura-Trump sempre alle porte, oggi è più che mai fondamentale celebrare l’anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazi-fascista.
Oltre a cortei ed eventi nei luoghi simbolo della Resistenza, nella giornata di oggi, su proposta del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente in tutta la Penisola.
La lotta dei partigiani e della Resistenza era già iniziata l’8 settembre 1943, dopo l’armistizio di Cassibile, firmato con gli Alleati, con la conseguente ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino, in seguito allo sfondamento della Linea Gotica.
Il 25 aprile 1945 il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nemici, con Sandro Pertini che incitava i nazisti a deporre definitivamente le armi al grido di ‘arrendersi o perire’. Entro il primo maggio tutta l’Italia del nord fu liberata e il giorno successivo si ebbe la cessazione effettiva della guerra (stabilita dalla resa di Caserta del 29 aprile).
Ma è Napoli è la prima città europea a essersi liberata autonomamente dalla dittatura nazifascista.
La città insorge: le quattro giornate di Napoli di A. De Jaco, libro da cui è tratto il film diretto da Nanni Loy del 1962, descrive la disperata ed eroica lotta di donne, femminielli e scugnizzi per cacciare i tedeschi dalla loro martoriata città, dopo l’ennesimo feroce rastrellamento. I tedeschi, che sentivano il fiato sul collo degli alleati già sbarcati a Salerno, avevano ricevuto l’ordine da Berlino di ridurre la città ‘in cenere e fango’. E invece, tra il 27 e il 30 settembre 1943, a Napoli nacque un moto spontaneo distante dalla resistenza organizzata, che pose fine all’occupazione della città partenopea nella quale, il primo di ottobre, gli alleati entrarono accolti dalla popolazione festante per essere riuscita da sola a sconfiggere il nemico.
I tedeschi in fuga da Napoli, tra il primo e il 3 ottobre del 1943, arrivati ad Acerra, compirono una terribile strage di civili innocenti – 90 tra uomini, donne, bambini – un eccidio per molto tempo dimenticato. Per ricordarlo degnamente, il 25 aprile di due anni fa, in occasione del 77mo anniversario della Liberazione, Sergio Mattarella pronunciò il suo discorso ufficiale proprio ad Acerra, città medaglia d’oro al merito civile.
Il capo dello Stato quest’anno sarà invece a Civitella in Val di Chiana, sopra Arezzo, dove i nazisti, ottant’anni fa, uccisero 244 cittadini inermi. Anche la storica e divulgatrice Michela Ponzani autrice, tra le altre opere, del libro Processo alla Resistenza, saràpresente a Civitella per parlare di questo eccidio eriflettere sull’importanza di celebrare il 25 aprile,per ricordare quell’atto di disobbedienza radicale che molti giovani sposarono all’epoca, riconquistando la piena dignità di cittadini.
Da L’Agnese va a morire di Renata Viganò a Il partigiano Johnny e Una questione privata di Beppe Fenoglio, dallatrilogia di Rossellini (Roma città aperta e Paisà in primis) a La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani, da La ciociara di Vittorio de Sica a Mussolini-Ultimo attodiCarlo Lizzani – solo per citarne alcune – sono state molteplici le opere letterarie e cinematografiche che hanno approfondito da diverse prospettive questo cruciale periodo storico alla base della Costituzione della Repubblica democratica italiana. Mario Avagliano (con Marco Palmieri), con Paisà, sciuscià e segnorine. Il Sud e Roma dallo sbarco in Sicilia al 25 aprile, aveva già posto l’attenzione sulla questione, per troppo tempo relegata in secondo piano, della Resistenza al Sud mentre con l’ultimo lavoro, Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine – Le storie delle 335 vittime dell’eccidio simbolo della Resistenza, per la prima volta racconta la storia, una per una, dei 335 uomini uccisi dai nazisti con un colpo alla testa, il 24 marzo 1944, in una cava sulla via Ardeatina a Roma, come rappresaglia all’ attacco partigiano in via Rasella, costato la vita a 33 militari del Reich.
Tenere viva la memoria, commemorare le vittime, ribadire con forza il valore della libertà e della democrazia: questo il senso autentico della Giornata della Liberazione.