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Maiori: una piazza a Mons. Vincenzo Florio a quarant’anni dalla morte

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di DONATO SARNO

Il 6 febbraio 1984, all’età di settantacinque anni, moriva monsignor Vincenzo Florio, sacerdote conosciuto ed apprezzato sia a Minori – dove era nato il 9 novembre 1908 dai coniugi Domenico Florio, cocchiere, e Vincenzina Rispoli, cucitrice – sia a Maiori – dov’era stato parroco della frazione di Santa Maria delle Grazie per oltre quarant’anni nonché canonico onorario della Collegiata, padre spirituale dell’Arciconfraternita di San Giacomo e professore di religione – sia ad Amalfi, nel cui seminario aveva insegnato e della cui Cattedrale era stato parimenti canonico onorario. Il sacerdote era allora noto a tutti, tanto che i suoi funerali, celebrati il 7 febbraio a Minori, suo paese natale, nella Basilica di Santa Trofimena con la presenza dell’arcivescovo monsignor Ferdinando Palatucci, registrarono un’amplissima partecipazione.

A causa peraltro del decorrere inesorabile del tempo, c’era il rischio che la sua figura, pur ancora viva nel ricordo di anziani ed adulti, fosse dimenticata ed ignorata dalle generazioni più giovani. Per evitare tale pericolo, oltre che per esprimere la riconoscenza verso l’operato di monsignor Florio, ieri martedì 6 febbraio 2024, a quaranta anni esatti dalla sua dipartita, come annunciato già da alcuni giorni tramite manifesti ed articoli, la sua memoria è stata onorata con una toccante cerimonia. Alle ore 18.00, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, è stata celebrata una Messa in suo suffragio. Il sacro rito è stato officiato da don Nicola Mammato, già parroco di detta chiesa succeduto nel 1984 a monsignor Florio, da don Gennaro Giordano, attuale parroco, da don Ennio Paolillo, parroco della Basilica di Santa Trofimena di Minori, con l’assistenza dell’accolito Salvatore Cascetta. Erano presenti il Sindaco di Maiori Antonio Capone, il Sindaco di Minori Andrea Reale, alcuni parenti di monsignor Florio, una rappresentanza dell’Arciconfraternita di San Giacomo e tante altre persone. Nell’omelia don Nicola ha illustrato i momenti principali della vita del defunto prelato, senza tralasciarne le opere svolte durante il servizio sacerdotale. Durante la Messa, il coro parrocchiale ha eseguito magistralmente canti gregoriani, a cui don Vincenzino (così spesso era chiamato), amante dell’antica liturgia solenne, rimase sempre legato, anche quando discutibili innovazioni vollero sostituirlo con effimere canzonette. 

Al termine della Messa, i due Sindaci presenti, unitamente all’ex sindaco di Maiori Salvatore Della Pace ed al sottoscritto, hanno commemorato brevemente monsignor Florio, la cui immaginetta ricordo è stata quindi distribuita agli astanti. Subito dopo tutti si sono portati nella piazzetta antistante, la quale è stata a lui ufficialmente intitolata, come attestato da una targa in marmo, recante il suo nome, scoperta e benedetta per l’occasione. Si è trattato di un segno di omaggio e riconoscenza verso un sacerdote che, soprattutto (ma non solo!) in quella frazione, ha speso le sue energie e le sue cure, essendo spettatore, nel corso della sua vita, di eventi e trasformazioni rilevanti, ma restando costantemente vero prete nei gesti, nell’animo e finanche nell’abito tradizionale, da lui portato fino all’ultimo giorno quale testimonianza visibile del suo ministero.

Lo scrivente, che ha avuto modo da bambino e da ragazzo di conoscere monsignor Vincenzo Florio, si sente in dovere di esprimere il suo apprezzamento a tutti quelli che hanno voluto ed organizzato la cerimonia ed in particolare al giovane Alessandro Ferrara, al quale va il merito di averla ideata e promossa, unitamente al già ricordato Salvatore Della Pace e a Gerardo Ruocco, sacrista della chiesa di Santa Maria delle Grazie come già lo era stato prima di lui il padre Mario. Finalmente anche monsignor Florio, al pari di quanto già avvenuto a Maiori per altri due suoi confratelli con cui egli collaborò ripetutamente (i compianti monsignor Nicola Milo e monsignor Clemente Confalone), ha una meritata intitolazione, che tramanderà il suo nome alle future generazioni.

redazione
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