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Vigili del Fuoco Costa d’Amalfi rischiano di perdere sede disagiata. Della Monica scrive a Ministro e Prefetto

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di EMILIANO AMATO

Il distaccamento dei vigili del fuoco della costiera amalfitana privato dello status di sede disagiata. A lanciare l’allarme è il presidente della Conferenza dei Sindaci della costa d’Amalfi, Fortunato della Monica, il quale, facendo proprie le doglianze già manifestate dei suoi omologhi della penisola sorrentina, ha interpellato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il prefetto di Salerno Francesco Esposito.

«La perdita dello status di sede disagiata del locale distaccamento dei Vigili del Fuoco e le novità legate all’orario di servizio presso la locale – spiega Della Monica – causerebbero rischi per le attività di soccorso, specialmente durante la stagione estiva, in territori interessati dalla presenza di migliaia di turisti».

Anche il sindacato autonomo dei vigili del fuoco (Conapo) ha chiesto la revisione dei criteri ministeriali per il riconoscimento di sede disagiata, evidenziando le difficoltà di raggiungimento della caserma di Maiori, soprattutto nel periodo estivo, da parte del personale in servizio. Fino allo scorso 31 dicembre presso il distaccamento costiero, riconosciuto in area disagiata, le turnazioni erano distribuite in maniera adeguata a limitare gli spostamenti del personale pendolare, soprattutto proveniente dal napoletano, che adesso avranno maggiori difficoltà e probabilmente meno interesse a raggiungere Maiori come sede di lavoro.

Per Della Monica si profila «uno spreco di risorse pubbliche per l’aumento di straordinari da liquidare sui turni di lavoro e difficoltà per il personale non del luogo a raggiungere la sede di servizio» e «pertanto, unitamente all’appello già lanciato dal sindacato autonomo Conapo, si chiede di rivedere i criteri ministeriali per il riconoscimento di sede disagiata».

Il lavoro dei caschi rossi in costa d’Amalfi, da Erchie a Positano, a Tramonti e Furore, in virtù della particolare conformazione orografica del territorio è prezioso e quasi costante per tutto l’arco dell’anno. Dagli incendi nel periodo estivo agli smottamenti in quello invernale. E poi il soccorso a persone, dispersi o feriti gravi come l’ultimo, martedì scorso, al turista precipitato al fiordo di Furore.

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