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9 novembre 1732: Sant’Alfonso fonda a Scala l’ordine dei Redentoristi

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di EMILIANO AMATO

Il 9 novembre 1732 Sant’Alfonso Maria de Liguori (1696-1787) fondò a Scala l’Ordine dei Redentoristi. Il dottore della Chiesa rimase per molti nella cittadina costiera dove, attraverso la preghiera e la riflessione preparò le regole dell’Istituto. Già sul finire del 1729, risiedendo al cosiddetto Collegio dei cinesi (una istituzione religiosa a spirito missionario) a Napoli, il santo pensò di istituire una congregazione di sacerdoti uniti dal vincolo per la predicazione missionaria. E nel 1732 il sogno si compie. Nella Regola (in vigore prima del 1965) e nelle recenti Costituzioni, si legge: “evangelizzare pauperibus misit me“. L’espressione, ripresa dal testo evangelico, racchiude la spiritualità della fondazione alfonsiana.

Povertà, defezioni e complicazioni varie non lo fecero desistere dal progetto rimanendo nella casa Anastasio con frate Vito Curzio, evangelizzando le zone limitrofe.

La vita dei primi Padri redentoristi fu particolarmente dura: chiamati da varie parti per predicare le Missioni al Popolo, vi andavano prontamente dando il meglio di loro stessi con la predicazione, le confessioni, l’amministrazione dei sacramenti e le visite agli ammalati. L’apostolato principale della famiglia religiosa, era la predicazione missionaria nei paesi dove erano chiamati.

Numerosa e particolarmente proficua fu la campagna di evangelizzazione di questo periodo.

Essere Missionario redentorista, in questo primo decennio (1732-1744) fu veramente una testimonianza, coerente ed autentica, di fede, perseveranza ma di più amore al Vangelo.

Nelle cronistoria della famiglia redentorista, oltre al fondatore, è bello ricordare i nomi di San Gerardo Maiella, Vito Curzio, Gennaro Sarnelli, Gioacchino Gaudiello, Giovanni Mazzini, Paolo Cafaro, Nicola De Santis. Quest’ultimo fu un giovanissimo studente redentorista, morto in concetto di santità per la sua vita, silenziosa e coerente, con i voti professati nella recente fondazione missionaria.

Questi uomini furono uniti dall’amore per il Cristo e dalla costanza con la quale vissero tali prove, con spirito di edificazione e di autentico sentimento religioso.

La Congregazione visse momenti difficili per l’approvazione della Regola, a causa di vari conflitti, ma superò tutto, con la forza della preghiera e la grande perseveranza del fondatore.

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