Alle prime luci del mattino i militari della Guardia Costiera di Napoli hanno eseguito un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia (sostituti procuratori Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarota), sottoponendo nove persone nelle province di Napoli e Salerno a misura cautelare. Sono indagati per corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.
Cinque persone sono state ristrette ai domiciliari – oltre all’interdizione dai pubblici uffici – mentre per quattro disposti due obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Per altri gli altri due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
In particolare, le indagini avrebbero consentito di delineare l’esistenza di stabili e consolidati rapporti (anche di natura corruttiva) tra alcuni imprenditori del settore marittimo, alcuni anche della Costiera Amalfitana, gli uffici pubblici dell’Unità Operativa Dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania. Contestati accordi inerenti a varie concessioni demaniali rilasciate o anche prorogate dall’ufficio pubblico e diretti ad alterare o turbare le procedure utilizzate per la scelta del concessionario e, più in generale, la gestione dei rapporti tra l’ente pubblico concedente ed i concessionari.
Tanto sarebbe avvenuto in cambio di denaro, ovvero di altre utilità destinate dagli imprenditori agli uffici pubblici. Una pratica che avrebbe di fatto consentito la concentrazione delle concessioni demaniali marittime in capo ai medesimi imprenditori, dando vita ad un vero e proprio “cartello”, che in alcuni casi agiva secondo modalità mafiose.
Il provvedimento eseguito è la misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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