Non ce l’ha fatta Gianluca Vialli. Il capo delegazione della Nazionale campione d’Europa è morto questa mattina a Londra dov’era ricoverato presso un centro specializzato in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute. Dopo Sinisa Mihajlovic, un altro grande del calcio se ne va. Nato a Cremona il 9 luglio 1964, aveva 58 anni e lottava con un tumore al pancreas da 5 anni. La notizia della sua scomparsa è arrivata nella mattinata di oggi, poco dopo le 10.
L’ultimo messaggio di Vialli
Il 14 dicembre l’ex attaccante di Sampdoria, Juventus e della Nazionale aveva lasciato il ruolo di capo delegazione degli azzurri con un messaggio: “Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio“.
Le due sortite in Costiera Amalfitana
La notizia della morte di Gianluca Vialli ha scosso il mondo del calcio e non solo. Resta il ricordo dell’uomo e del campione che negli ultimi due anni ha trascorso piacevoli periodi di relax in Costiera Amalfitana, su suggerimento dell’amico fraterno, il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini.
Il primo nell’ottobre del 2021, pochi mesi dopo la vittoriosa finale di Wembley. Il capo delegazione della Nazionale Italiana di calcio campione d’Europa, di stanza all’hotel Santa Caterina di Amalfi si concesse una tappa di gusto al ristorante Torre Normanna di Maiori in compagnia della figlia. Con tanto di tuffo in mare, dopo pranzo, dalla spiaggetta privata dell’antica torre vicereale.
L’ex campione, che non aveva mai fatto mistero del male con cui conviveva, era tornato in Costiera nel maggio scorso per assistere al Gran Carnevale di Maiori, riabbracciando l’amico Enzo Mammato e il vicesindaco di Tramonti Enzo Savino, uomo di calcio, intrattenendosi col garbo che lo ha sempre contraddistinto, tutte le persone che, riconosciutolo, lo hanno salutato ringraziandolo per quanto espresso nel calcio.