di RITA DI LIETO
Salerno, Settembre 1943 . I combattimenti al caposaldo ‘San Liberatore’ a cura di Francesco Lamberti, ricerca condotta “grazie alla sinergia d’intenti con il vicedirettore dell’Istituto Storico Germanico prof. Lutz Klinkhammer”, ha ricostruito in modo così efficace quella cruciale battaglia da generare una virtuosa reazione a catena: dagli articoli alle associazioni che hanno promosso itinerari con visite guidate sui luoghi degli scontri. Ed ha inoltre restituito un nome e un volto ai resti dei caduti recuperati nel dopoguerra da “Mamma Lucia”.
Preziosa è l’Appendice che raccoglie una gran quantità di foto e documenti. Fra questi una lettera a firma di Junio Valerio Borghese, comandante della 10^ Flottiglia M.A.S., oggetto: Impiego dei reparti d’assalto della Regia Marina nel Basso Tirreno. SEGRETO = RISERVATA PERSONALE ,’ indirizzata alla 1^ DECIMADIST e per conoscenza a GENERALMAS – MARINA NAPOLI.
(M.A.S. è la sigla del Motoscafo Armato Silurante, uno dei primi modelli del quale era stato usato da D’Annunzio la notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918 nella Beffa di Buccari e da lui tradotto in Memento Audere Semper = ricorda di osare Sempre).
La data: XXX 26 agosto 1943
Il 10 luglio 1943 gli Alleati sono sbarcati in Sicilia. La 1^ Decimadist deve ora proteggere il Golfo di Napoli e si sposta più a Nord. E comunica:
La 1^ Decimadist recentemente ripiegata dalle acque sicule continua la propria attività nelle nuova base operativa di Amalfi con le disposizioni generali e particolari che seguono:
Al reparto saranno assegnati n° 8 M.T.S.M. o S.M.A.; n°4 M.T.M.
Il comando del reparto è affidato al Tenente di Vascello Longobardi e la forza complessiva non dovrà superare i 50 – 60 uomini ed essere in grado di consentire, all’occorrenza, un rapido spostamento.
Oltre alla base di Amalfi si deve organizzare una base di appoggio a Capo Palinuro, che possa garantire il rifornimento ed eventuali verifiche a 2 – 4 mezzi e il ricovero ai loro piloti.
Gli M.T.M. dovranno essere tenuti in completo assetto di guerra per contrastare eventuali operazioni di sbarco nemiche o di navi a loro supporto nelle vicinanze del Golfo di Napoli. Si consiglia di studiare una dislocazione avanzata nello specchio d’acqua prescelto.
Vengono assegnate 8 unità M.T.S.M. affinché sia assicurato l’impiego continuo di 4 unità: ogni giorno X al tramonto 2 M.T.S.M. partono da Amalfi, pronti ad attaccare, perlustrando il tratto di mare fino a Palinuro dove non dovranno giungere prima dell’alba del giorno X+1. Il giorno X+1 resteranno a Palinuro separati e ben mimetizzati.
Al tramonto del giorno X+1 in formazione a rastrello e distanti 1000 – 2000 metri proseguiranno fino a Capo Bonifati e torneranno a Palinuro per l’alba del giorno X+2. Lì si fermeranno per la giornata per dirigersi al tramonto verso Amalfi, dove dovranno giungere all’alba del giorno X+3. Tutto ciò in modo che al largo dei Golfi di Salerno e Policastro ci siano almeno 2 M.T.S.M. in rastrello notturno.
Essi verranno avvisati via radio dell’eventuale transito in zona di unità nazionali che non dovranno essere attaccate, mentre attaccheranno qualsiasi altro tipo di unità
non preavvisate come nazionali, compresi i sommergibili.
Per le comunicazioni ci sono:
Ad Amalfi:
– n° 1 stazione R.T. campale per il collegamento con Marina Napoli e Generalmas.
— n° 1 Stazione RTF R.F.1/C.A. terrestre per il collegamento con le unità .in mare
A Capo Palinuro:
– n° 1 stazione R.T. campale per il collegamento con Amalfi
— n° 1 stazione RTF R.F.1/C.A. terrestre per il collegamento con le unità .in mare
– A La Spezia
– n° 1 stazione R.T. per il collegamento diretto con Amalfi e Marina Napoli
E’ da tener presente che probabili località di sbarco nemico sono da ritenersi il golfo di Policastro – il Golfo di Salerno e la zona di Castel Volturno.
Se sarà necessario, la Base di Amalfi e il suo punto di appoggio potranno per disposizioni di Generalmas essere spostati a Nord in località di Torre Badina (Terracina).
I rifornimenti della base di Amalfi avverranno via mare con i nostri pescherecci “Pegaso”, “Cefalo” e “Salvatore M.”.
Utilizzare i viaggi di ritorno per mandare a La Spezia materiali ed unità inefficienti.
p.c.c.
la lettera reca infine timbro (Contrammiraglio Capo di Stato Maggiore A.Varoli Piazza)
con la sua firma autografa.