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Amalfi, rientrata in Italia la Madonna del Pino. 19 dicembre presentazione in Cattedrale

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È rientrata in Italia la statua della Madonna del Carmine trafugata ad Amalfi nel 2014 e ritrovata nelle scorse settimane in Olanda. I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli sono volati ad Amsterdam per riportare l’opera ritrovata al termine di meticolose indagini durate ben nove anni. Era stata messa in vendita online da un’antiquaria di una città non lontana dalla capitale olandese che l’aveva a sua volta acquistata da un venditore d’arte fiorentino il quale adesso rischia un processo per ricettazione. A darne notizia è il quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Il simulacro della Vergine con bambino, un manichino in legno di scuola napoletana del settecento, snodabile con un corpo in legno dell’altezza di un metro e mezzo, era stato trafugato dalla chiesetta di Santa Maria del Pino, nella frazione di Pastena, nella notte tra il 25 e il 26 agosto del 2014.

Martedì prossimo nella Cattedrale di Amalfi la statua verrà riconsegnata alla comunità amalfitana alla presenza dell’arcivescovo monsignor Orazio Soricelli e del parroco don Antonio Porpora. Nell’occasione sarà presentata vestita dei suoi paramenti originali (risparmiati dai ladri che li abbandonarono sul pavimento della chiesa all’atto del furto sacrilego) con il bambino e la corona.

Seguirà una conferenza stampa del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno Giuseppe Borrelli, che illustrerà le fasi delle indagini condotte dal pubblico ministero Katia Cardillo. Le attività hanno visto la consultazione online di centinaia di cataloghi di aste d’opere d’arte o di semplici antiquari di tutta Europa. L’occhio attento degli investigatori è riuscito a distinguere, tra migliaia, il volto della Madonna di Amalfi.  Inizialmente la richiesta di sequestro dell’opera per la conseguente restituzione era stata rigettata da parte delle autorità olandesi: per il loro ordinamento giuridico non conta la provenienza furtiva, ma la buona fede dell’acquirente. Di tutta evidenza che non si trattava di un semplice oggetto di antiquariato, la Procura di Salerno si è quindi affidata a Eurojust, l’agenzia istituita dal Consiglio dell’Unione Europea che sostiene il coordinamento e la cooperazione tra le autorità nazionali responsabili delle indagini e dell’azione penale contro la criminalità grave. Determinante il lavoro svolto dal pubblico ministero di Eurojust, Aldo Ingangi.

Stando a quanto appreso vi era un interesse rilevante verso l’opera messa all’asta: diverse le offerte avanzate, ma tutte al di sotto dei 10mila euro. L’antiquaria olandese, seriamente intenzionata a ottenere una cifra importante da questa vendita, avrebbe prorogati i termini di scadenza dell’asta. Questo ha agevolato il ritrovamento.

Fonte: Il Mattino

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