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Cetara omaggia la fatica delle “Formichelle”: attestati alle storiche portatrici di limoni

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Cetara omaggia il lavoro e la fatica delle operatrici di limoni. Era gremita ieri sera la piazzetta di Santa Maria di Costantinopoli per “La notte dei Limoni”,  l’iniziativa organizzata dalla neonata associazione “L’Innesto”.  Subito occupate tutte le sedie disponibili e i muretti circostanti, oltre alle persone affacciate ai balconi delle abitazioni della cortina architettonica circostante la piazza, si è  creato il giusto clima di condivisione.  Sistemate in prima fila le dieci portatrici viventi, individuate da una ricerca svolta dall’associazione, in aggiunta all’unico portatore ancora in attività. Chi non ha potuto partecipare, perché avanti negli anni o abitante altrove, è stata sostituita da un figlio o da parenti per non mancare all’appuntamento organizzato, in collaborazione con il comune, dall’associazione di promozione sociale, recentemente costituita e presieduta da Secondo Squizzato.

Il sindaco Fortunato Della Monica, che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e l’apprezzamento per la serata oltre al ringraziamento per i lavoro svolto. Coordinati da Angela Speranza, già assessore al turismo e alla cultura, si sono susseguiti gli interventi programmati. «Siamo qui non per caso – ha spiegato Squizzato – la scelta di questa piazza e di questo tema per la prima iniziativa pubblica dell’Innesto sono il frutto di una precisa scelta». Dopo aver ringraziato tutti i componenti del direttivo, Squizzato ha aggiunto: «Sentivamo il bisogno di celebrare adeguatamente queste donne che hanno concorso allo sviluppo dell’economia con la loro attività, e allo stesso tempo vogliamo cominciare a parlare di uno dei temi critici che affliggono gli operatori. Ci riferiamo alle difficoltà del trasporto del prodotto e delle attrezzature per raggiungere i terrazzamenti più impervi e distanti dalla strade carreggiabili, una delle principali cause dell’abbandono». «Questa è solo la prima tappa – ha sottolineato – avremo altri momenti di approfondimento;  ci vedremo altre volte per affrontare i temi che riguardano tutti coloro che si danno da fare per continuare a curare i limoneti. E’ proprio questa una delle motivazioni che ci ha spinto, con alcuni amici, ad avviare questa esperienza associativa».

Alle “formichelle” presenti e ai familiari in rappresentanza il presidente Squizzato ha consegnato un attestato personalizzato “in ricordo degli anni di impegno e del duro lavoro di portatrice di limoni, un segno di gratitudine per aver contribuito allo sviluppo dell’economia locale”.

D’interesse il successivo intervento dell’architetto Giuseppe Liguori, cultore di storia locale, che ha sottolineato le particolari condizioni di lavoro delle portatrici, le difficoltà di un lavoro allora ancor più faticoso, per il minor numero di stradine percorribili con automezzi. Liguori ha voluto rimarcare che la ricerca è ancora aperta e si spera di arricchirla  con il contributo di tutti coloro che hanno avuto in famiglia persone impegnate in quel lavoro. Molto apprezzata anche la riflessione dell’ingegnere Luigi De Santis, componente del consiglio direttivo dell’Innesto, che ha voluto ricordare cos’era Cetara negli anni Cinquanta e Sessanta attingendo ai ricordi personali e della sua famiglia.

Una particolare emozione ha destato la proiezione all’imbrunire del video ‘Vita da portatrice’ realizzato da Matteo Giordano con la testimonianza di una delle decane delle portatrici, Filomena Crescenzo, con le immagini di Eva Dretti, un’altra storica lavoratrice, scomparsa l’anno scorso. A conclusione sono state consegnate delle pergamene ricordo, preparate dall’associazione “L’Innesto”, alle portatrici presenti, o ai familiari di chi era assente, con la menzione di tutti i nomi di coloro che hanno svolto quel lavoro a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Al termine l’associazione, con i volontari impegnati, ha offerto di rinfresco a base di limonata e dolci a base del pregiato limone Costa d’Amalfi. 

redazione
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