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Da Ravello Lab 2023 le parole della cultura: formazione, relazione, pace, conoscenza, creatività, azione

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Si è conclusa sabato 21 ottobre la diciottesima edizione di Ravello Lab – Colloqui Internazionali, ilforum europeo promosso da Federculture, dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali. Le parole della cultura, questo il core dell’evento, in una proposta di approfondimento, confronto, ascolto e conoscenza mette la parola e le relazioni al centro della mission fondativa. Partire dalle parole per declinare cultura e saperi quindi, individuare nuovi spunti e visioni, favorire lo scambio di relazioni e consolidarsi quale intelligenza connettiva per avanzare nuove proposte e ‘Raccomandazioni’ in grado di dare forma ma soprattutto sostanza a una strategia di cultura e lavoro culturale efficace.

Il laboratorio di idee e proposte, svoltosi nell’Auditorium Oscar Niemeyer e in Villa Rufolo ha raccolto in una tre giorni di approfondimenti e dibattiti, una serie di raccomandazioni che puntano a rendere vivo e vitale un settore strategico come l’industria culturale e creativa. Cultura come strumento di pace, dialogo tra i popoli e canale assoluto di relazioni. Cultura come formazione, valore performativo dalla notevole responsabilità sociale.

Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario per i Beni Culturali e del Comitato Ravello Lab: “Un’edizione che mantiene il livello delle precedenti e ne esalta il valore della continuità. È avvertita diffusamente la necessità di saldare e aggiornare la formazione attraverso profili professionali adeguati alla domanda che è in costante mutamento, gli scenari – anche nel settore della cultura – non cambiano solo nei tempi lunghi ma, nel tempo che viviamo, anche da un anno all’altro e perciò riproporre impianti e modelli formativi datati può facilmente determinare un cortocircuito tra domanda e offerta. Le relazioni culturali devono necessariamente essere proiettate su uno scenario sempre più internazionale al fine di esportare dei modelli virtuosi replicabili che favoriscano il dialogo interculturale. A tal proposito la rete capillare del Ministero degli Affari Esteri costituita dagli Istituti italiani di cultura nel mondo rappresenta un valore autorevole e incisivo anche per rafforzare il legame con le associazioni di connazionali, anch’esse molto diffuse”.

Il direttore della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Alessandra Vittorini: “Coltivare le relazioni. È il principio fondamentale sia a livello internazionale che nel più specifico ambito della formazione, ed è emerso dalle tante riflessioni di questa edizione di Ravello Lab. Il valore aggiunto costituito dalle volontà e dalle capacità relazionali produce i suoi effetti positivi in tutti i campi e aiuta a posizionarsi in modo corretto tra le tante voci che compongono il grande ecosistema della cultura. Operare con approcci virtuosi dialoganti e non divisivi, superare con gli strumenti della trasversalità e delle soft skills i limiti e i verticalismi specialistici delle discipline di settore e dei rapporti tra paesi (nei quali senza dubbio l’Italia ha molto da dare e insegnare, ma altrettanto da ricevere ed imparare), valorizzare e costruire il fertile e doveroso rapporto tra formazione e mondo del lavoro. Con una particolare attenzione alla formazione continua – che investe la parte più estesa e rilevante del mondo che ruota intorno al patrimonio culturale – nelle modalità che ormai da tempo stiamo consolidando nelle nostre esperienze: una formazione on job fatta in continuo confronto e dialogo tra pari, tra paesi, tra organizzazioni, tra operatori, tra discipline tradizionali e innovative. Costruendo di volta in volta vere e proprie “comunità di pratica” di livello, dimensione e portata variabile. Con e dentro i musei e i luoghi della cultura. In Italia e all’estero.”

Il presidente di Federculture, Andrea Cancellato: “Anche questa edizione di Ravello Lab è stata un successo per contributi e proposte. Come Federculture lasciamo un messaggio di impegno per un settore decisivo per il futuro dell’Italia e del suo ruolo nel mondo. Migliorare la produzione culturale attraverso la qualità degli operatori culturali è il nostro compito. La cultura è la migliore arma per costruire la pace e per le migliori relazioni fra popoli e Paesi”.

Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento e chairman del panel 1 dal titolo La formazione per il lavoro nella cultura: “Con riferimento alla cultura la formazione può assumere tre distinte traiettorie, non alternative ma complementari: formazione alla cultura, per la cultura e attraverso la cultura. Può avere un valore performativo nei confronti del sistema culturale e porsi come leva strategica del suo sviluppo se opera in maniera coordinata su entrambe le componenti del mercato. La principale raccomandazione che viene dal Panel è quella di promuovere l’integrazione di sistema: integrare le filiere formative per renderle maggiormente rispondenti alle esigenze del sistema culturale; integrare gli attori locali per rafforzarne l’efficacia e qualificare la domanda di professionalità; integrare l’offerta culturale per farne elemento di traino dell’economia e delle comunità locali; integrare le istituzioni perché si crei un coordinamento tra di esse  per una convergenza strategica nelle politiche culturali. Su un piano più direttamente operativo l’agenda politica in tema di formazione per la cultura dovrebbe creare un portale della formazione per la cultura per connettere ed orientare gli attori della filiera e accreditare i percorsi formativi; predisporre un osservatorio nazionale per il monitoraggio del lavoro e della formazione nella cultura; rivedere profili e percorsi per le professioni ad alto contenuto tecnico; istituire un sistema di riconoscimento delle competenze ottenute in percorsi non formali; sostenere con percorsi formativi specifici l’autoimprenditorialità e promuovere la nascita di incubatori/acceleratori di imprese culturali e creative; favorire l’accreditamento dei luoghi di cultura come luoghi di formazione e sostenere i tirocini post laurea; qualificare i percorsi universitari attraverso una certificazione delle competenze; sostenere il modello delle società benefit indirizzandone l’azione verso la cultura e il sostegno alle professionalità culturali. Quale raccomandazione conclusiva il Panel ritiene che la formazione debba promuovere la cultura come elemento coesivo e performativo in grado di proiettarci in un futuro di sostenibilità e di pace, costruendo una narrazione in grado di orientare l’agire individuale e collettivo e farne la forza trainante di un nuovo Rinascimento”.

Pierpaolo Forte, docente di Diritto Amministrativo all’Università del Sannio e chairman del panel 2 Le relazioni culturali: “Le relazioni culturali internazionali hanno tradizionali dimensioni diplomatiche, ma agiscono nel dialogo interculturale, tra le persone, i gruppi, i popoli, e così giungono a riguardare aspetti fondamentali dell’esperienza umana, la dignità, le libertà, la convivenza fra diversi. In questo senso sono utili persino all’interno degli Stati, in quelli che devono affrontare l’esperienza di società multiculturali, che hanno bisogno di pratiche relazionali, mediazioni culturali, rispetto e conoscenza reciproca. In questo momento storico, tuttavia, è preponderante la loro capacità di agire sulle contese, e dal tavolo di Ravello Lab è emersa chiarissima, accanto all’invocazione della pace, la ferma esortazione a mantenere aperti i canali di relazione culturale tra individui, popoli, Stati, anche se in conflitto.

L’Italia è notoriamente percepita come superpotenza culturale, ma questa reputazione non è un dono congenito, è stata conquistata grazie ad un expertise tecnico, scientifico, operativo, e va mantenuta tendendo alto e mirato l’impegno del Paese alla ricerca, alla formazione, all’addestramento. E per proiettarsi nel futuro, è auspicabile una strategia di proiezione sullo scenario internazionale, che richiede alleanze e collaborazioni più intense tra tutte le competenze culturali della Repubblica”.

Le riflessioni e i commenti della giornata conclusiva, poi, sono state affidate anche a Giovanna Barni, Presidente Alleanza delle Cooperative Cultura, Maurizio Di Stefano, Presidente ICOMOS Italia, Mario Andrea Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, in una tavola rotonda coordinata dalla giornalista di La7 Flavia Fratello.

I contenuti video dell’edizione 2023 sono consultabili gratuitamente sulla piattaforma di formazione a distanza della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali all’indirizzo fad.fondazionescuolapatrimonio.it, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook Ravello Lab

Ravello Lab 2023 si è svolto con la collaborazione del Comune di Ravello e della Fondazione Ravello e col sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Campania, della Fondazione Banco di Napoli, dell’Istituto per il Credito Sportivo, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, della Camera di Commercio di Salerno e della Fondazione Brescia Musei.

redazione
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