Ha avuto la responsabilità di riportare alla loro veste originaria i monumenti religiosi più rappresentativi di Ravello e della Costiera Amalfitana.
Albino Ferrigno, per tutti “Mastro Albino”, è stato tra i maestri del restauro architettonico e conservativo. Nato a Scala il 10 aprile del 1934, oggi compie 90 anni. E’ tra gli ultimi eredi della tradizione dei “magistri fabricatores” della Costiera.
Dalla Soprintendenza di Salerno ha ricevuto, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, importanti incarichi nella campagna di eliminazione delle sovrastrutture barocche dalle chiese di impianto romanico, restituendo l’organicità dell’immagine architettonica originaria.
Dal Duomo di Ravello alla millenaria San Giovanni del Toro, alla “gemella” Santa Maria a Gradillo, alla chiesa del Crocifisso di Amalfi e a quella di Minuta di Scala. Sono questi, alcuni degli interventi di cui Mastro Albino, a capo della sua impresa edile, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza, va più fiero.
I tetti a capriata hanno ripreso il posto delle volte a botte del Settecento. Sua anche la ricostruzione delle cupole di San Giovanni del Toro e Gradillo che risultavano crollate.
Dal Medioevo all’età classica: di notevole importanza anche il lavoro di scavo eseguito al quinto lotto del Parco Archeologico di Paestum, con il rinvenimento di importanti reperti nell’area di Porta Marina. E poi gli interventi a chiese e monumenti della provincia di Avellino e Salerno dopo il sisma del 1980.
A Tramonti gli interventi più significativi con la ricostruzione della cupola a Cesarano e l’abbattimento della chiesa di Paterno che non risultava recuperabile.
Insomma, una vita dedicata al lavoro nella conservazione dello straordinario patrimonio artistico del territorio.
Dotato di ottime capacità relazionali, è stato manutentore di Villa Rondinaia, uomo di fiducia dello scrittore americano Gore Vidal ma anche del giornalista amalfitano Gaetano Afeltra.
Nei suoi ricordi più nitidi, il soccorso prestato nella fredda serata del 17 novembre 1947 sul Monte Carro a soccorrere, con altri pastori di Scala, i giovani ufficiali svedesi subito dopo il tragico schianto dell’aereo sul quale viaggiavano. Albino aveva soltanto 14 anni e oggi risulta uno dei due ultimi testimoni di quella sciagura. L’ambasciata svedese in Italia, durante le commemorazioni del tragico evento, ne chiede puntualmente la presenza e la testimonianza (nella foto sopra). Ogni anno, nell’anniversario di quella sciagura, depone un fascio di fiori ai piedi del cippo dedicato ai caduti.
Oggi che mastro Albino compie 90 anni, in ottima salute, ci rendiamo conto che rappresenta, con le sue esperienze e le sue testimonianze, un vero e proprio patrimonio vivente, da cui attingere conoscenze preziose.
A festeggiarlo è la sua numerosa famiglia al completo: la moglie Filomena, i figli Lino, Rosa e Giuliano, i sette nipoti, e i due pronipoti.
E anche noi del Quotidiano della Costiera non possiamo che augurare al caro Mastro Albino una vita ancor più lunga e prospera.
