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Ministro Sangiuliano da Scala: «Figure come Beato Gerardo fanno parte della nostra identità»

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di EMILIANO AMATO

“Figure come quella che rievochiamo oggi sono parte della nostra geografia identitaria. Noi siamo figli della nostra storia e quindi questa storia va assolutamente coltivata. Si dice che la nostra sia terra di navigatori e di santi e questo forse è ancor vero. Non siamo nati oggi ma siamo nati nel passato e quindi abbiamo il dovere di coltivare tutto ciò”. Lo ha dichiarato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano questa mattina a Scala per le celebrazioni in onore del Beato Gerardo Sasso, il monaco benedettino nato a Scala nel 1040 che fu – ai tempi della prima crociata – il fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi Ordine dei Cavalieri di Malta.

Nell’occasione è stato presentato alla stampa, nella chiesa di San Pietro in Campoleone, il docufilm “Beato Gerardo, il guerriero senza spada” a cura di Padre Enzo Fortunato per la regia di Marco Capasso che sarà mandato in onda su Rai 3 domani alle 15,10.

“I guerrieri di pace siamo tutti quanti noi perché la pace è un bene supremo, è un valore esistenziale perché all’interno della pace si possono sviluppare relazioni, rapporti si può migliorare la condizione socio economica delle persone, quindi lo siamo un po’ tutti quanti” ha detto il ministro che ha aggiunto: “Noi dobbiamo avere sempre una grande consapevolezza storica delle nostre radici. Come diceva Benedetto Croce la storia è sempre un fatto contemporaneo, nel senso che la storia non costituisce un orpello del passato, ma rappresenta una sorta di cassetta degli attrezzi dove noi possiamo interpretare la realtà presente. Magari come dice Vico prefigurare anche il futuro quindi è importante rievocare quelle personalità come fra Gerardo Sasso che hanno creato l’idea di Occidente cristiano e poi ci sono diramati in tutto il Mediterraneo. Perché il Mediterraneo è stato per secoli la culla del mondo. Poi adesso ha perso un po’ di vigore ma lo sta riguadagnando e perché il lavoro all’interno del Mediterraneo i rapporti di relazioni è fondamentale. Io penso sempre che ognuno di noi deve essere il saldo della sua identità storica nelle sue appartenenze e quando si è forti nell’identità si può meglio dialogare ed aprirsi a tutti quanti gli altri e contaminarsi”.

Accolto dal sindaco di Scala, Ivana Bottone, il ministro ha assistito alla “prima” con il principe e gran maestro  del Sovrano Militare Ordine di Malta John Timothy Dunlap, il cardinale Silvano Maria Tomasi, delegato speciale del Papa presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni Orazio Soricelli, l’ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, l’ambasciatrice dell’Ordine di Malta in Libano, Maria Emerica Cortese,  il Gran Cancelliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, il gran priore di Napoli e Sicilia dell’Ordine di Malta, fra Nicolò Custoz, il senatore Antonio Iannone, la deputata salernitana Imma Vietri, i sindaci della Costiera (o loro delegati).

“La storia di fra Gerardo Sasso racconta una proiezione verso il Mediterraneo e la storia delle crociate è molto controversa. Io l’ho letta attraverso i libri di Franco Cardini: nelle crociate ci sono le radici dell’Occidente forte” ha aggiunto Sangiuliano che si è intrattenuto per colazione presso Villa Campanella a Minuta. Qui, guidato da Padre Enzo e dal sindaco ha visitato l’antica chiesa dell’Annunziata prima di un brieafing con i sindaci della costiera presenti, prima di lasciare Scala poco prima delle 16.00.

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