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Minori, alle case popolari non solo interventi “di facciata”: le precisazioni degli inquilini

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In merito alla notizia relativa alle sollecitazioni del sindaco di Minori Andrea Reale di interventi urgenti alle case ex IACP, con una nota trasmessa la scorsa settimana al presidente ACER  (Agenzia Campana Edilizia Residenziale), Davide Labro,  pubblichiamo lettera firmata da Luciano Mansi, rappresentante degli assegnatari del fabbricato A, attraverso cui offre alcune precisazioni necessarie alla completezza dell’informazione. Perché gli interventi strutturali necessari non sarebbero di sola “facciata”, per una questione di decoro e immagine, bensì anche di manutenzione generale degli immobili. Di seguito la lettera integrale a firma di Mansi.

Gentilissimo Direttore,

La prego di concedere spazio alle sotto riportate osservazioni che riteniamo opportune in relazione all’articolo apparso sul Vs. giornale in data 25.08.2023 dal titolo “Minori, interventi urgenti alle case ex IACP. Sindaco Reale scrive a presidente ACER“.

Chi Le scrive è il rappresentante degli assegnatari del fabbricato A  (scale A B C D E) degli immobili di residenza popolare già IACP, ora ACER (Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale), siti in via Pioppi del Comune di Minori, il quale, a nome di tutti gli assegnatari delle unità ubicate in tale plesso, al riguardo di tale articolo intende offrire alcune precisazioni sia per onore della verità dei fatti che per rispetto di quanto (già) frutto di lavoro e professionalità altrui.

Invero, dopo anni di disperati -quanto inutili- appelli da noi personalmente rivolti all’Istituto, suoi tecnici e Autorità, nello scorso aprile, abbiamo unanimemente deciso di rivolgerci ad un avvocato, che abbiamo individuato in uno stimato professionista del posto, perché desse voce alle nostre lamentele sulle condizioni di grave degrado in cui da anni versavano (e versano) indistintamente tutte le nostre abitazioni “popolari”, ferma la premessa, lo aggiungo per quanto occorra, che ciascuno di noi assolve regolarmente al proprio dovere di pagare il previsto canone locativo.

Orbene, rimasto inascoltato, il primo invito/diffida inoltrato via PEC il 28.04.2023 dal nostro avvocato al suo successivo sollecito, con pec del 23.06.2023 (che rappresenta il seguito di una innumerevole serie di contatti telefonici in cui è stato reiteratamente ribadito il concetto che alcun intervento di manutenzione sarebbe stato possibile in assenza dell’erogazione di fondi speciali la cui richiesta l’ACER aveva da tempo inoltrato), con PEC di pari data (23.06.2023) il RUP dell’ACER, Responsabile della nostra area, ha replicato al nostro legale con comunicazione con cui ha disposto “un primo intervento urgente (art. 15 del C.S.A.) con la stessa metodologia secondo le disposizioni della D.L. per copertura avente medesime caratteristiche e problematiche generale dall’usura, nelle more di un intervento complessivo di cui è in corso la programmazione” ed ha fornito le prime istruzioni operative (volte “all’eliminazione delle infiltrazioni ed ogni pericolo per la pubblica e privata incolumità, mediante sopralluogo in tutti gli alloggi posti ultimo piano con eliminazione di eventuali pericoli”), quindi, andando già oltre la promessa oggi sbandierata di concordare un sopralluogo propedeutico ai lavori, benchè, ad oggi, alcun intervento manutentivo sia stato ancora effettuato dall’ACER.

La nostra formale diffida all’ACER ad intervenire con urgenza fonda sulla, riconosciuta grave, situazione di incuria manutentiva, degrado e fatiscenza in cui da anni versano le nostre abitazioni di edilizia economica e popolare, degrado che riguarda, invero, non solo le “facciate”, ma che rende nella maggioranza dei casi invivibili ed impraticabili le stesse abitazioni a causa di copiosi fenomeni infiltrativi, di umidità e maleodoranti muffe, non essendo, altresì, raro il verificarsi di pericolosi fenomeni di distacco di grosse porzioni di intonaco ammalorati che attentano quotidianamente alla pubblica e privata incolumità.

Non da ultimo abbiamo deciso di rivolgerci ad un legale per chiedere che sia tutelato, in favore delle nostre famiglie, quel sacrosanto diritto a disporre di un alloggio salubre e decoroso (e, quindi,  non solo il ripristino delle facciate esterne) e di poter condurre una vita secondo i normali canoni della comune decenza, in uno, per vederci restituita quella dignità di cittadini che a tutti dovrebbe essere sempre garantita ma che noi ci vediamo negata.

In quest’ottica, siamo sicuramente grati anche a chi oggi riferisce pubblicamente di essersi reso (come in suo dovere istituzionale) portavoce (anche) dei nostri legittimi interessi, oltre che di quelli degli assegnatari degli altri alloggi ubicati negli altri plessi “popolari” di via Pioppi (che pure avrebbero indirettamente beneficiato della nostra azione), ma non per questo, però, vogliamo che sia tolto alcun merito a chi, solo per amicale senso di vicinanza e sensibilità per le deplorevoli condizioni in cui siamo costretti da tempo a vivere, ha messo gratuitamente a nostra disposizione la sua professionalità e ci ha, già da mesi, fatto ottenere non una semplice promessa di sopralluogo ma una formale dichiarazione d’impegno scritta da parte dell’ACER ad eseguire i lavori più urgenti, professionista con il quale si sta anche concordando, nell’inopinato caso del protrarsi dell’inerzia dell’Agenzia (ACER), ogni più utile iniziativa e/o azione legale a tutela dei nostri diritti.

Devo sottolineare che le esigenze manutentive e ripristinatorie non sono solo quelle concernenti le “facciate” esterne dei manufatti in quanto, proprio a causa della protratta incuria manutentiva dei prospetti esterni e dei lastrici di copertura, più o meno tutte le unità abitative di che trattasi abbisognano di “sostanziali” interventi di manutenzione straordinaria interna perché sia restituita piena salubrità (nel tempo pregiudicata) ad ogni loro ambiente  e, quindi, garantita la fruibilità.

Ogni interessamento/collaborazione che ci sarà offerto, vieppiù sul piano politico/istituzionale, purché fattivo, non strumentale o di contingente mera “facciata”, dunque, sarà da noi accolto sempre con favore, soprattutto ove tale interessamento si riveli genuinamente mirato a restituire a ciascuno di noi il diritto di vivere dignitosamente nella propria abitazione e non si riveli, invece, solo un (malcelato) pretesto per salvaguardare altri e più reconditi obiettivi.

Grazie Direttore per l’attenzione e lo spazio riservatici.

Luciano Mansi

redazione
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