Anche i maestosi pini marittimi di Ravello sono sotto attacco. Il Cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis), il parassita killer arrivato nel 2014 dal Nord America, ha colpito gli otto fusti secolari che abbracciano Piazza Vescovado. La metà, esposti sul lato di Nord-Ovest, sono visibilmente malati. Si tratta di veri e propri monumenti della natura, alberi iconici, messi a dimora negli anni Trenta del secolo scorso in seguito ai lavori di ampliamento della piazza realizzati nel 1929. A darne notizia il quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Michelangelo De Dominicis (nelle foto) è l’agronomo del Comune di Ravello. «Abbiamo messo in atto le procedure per il trattamento endoterapico – spiega –. Nel fusto vengono iniettate soluzioni d’insetticidi che l’albero è in grado di assorbire nella linfa. Le abbiamo testate di recente per i pini della villa comunale di Castellammare di Stabia e a ha funzionato».
Ma nella città della musica è corsa contro il tempo: il processo di deperimento è iniziato e bisogna fare presto. Oscuramento del tronco e sfoltimento della chioma: questi i segni dell’azione parassita. «È questo il periodo indicato per la terapia – spiega De Dominicis – . A giorni si conclude la gara d’appalto per l’acquisto dei prodotti fitosanitari e procederemo con la ditta indicata. Non dobbiamo andare troppo oltre perché il caldo estivo non consentirà l’ottimale assorbimento del prodotto».
Ad Amalfi lo scorso novembre è stato abbattuto il terzo pino domestico sul lungomare. Qui il parassita ha già dimezzato il patrimonio arboreo.
