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Ravello: è la storia a parlare di un legame forte, indissolubile, tra ecclesia e civitas

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di PAOLO VUILLEUMIER*

È un giorno speciale per la nostra comunità. Accogliamo con grande gioia l’ingresso del nostro arcivescovo titolare Vincenzo Turturro, con gli stessi sentimenti di due settimane fa quando, con una delegazione partita da Ravello, siamo stati in Vaticano per prendere parte alla sua cerimonia di ordinazione episcopale, alla presenza del Santo Padre e del segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin.


In molti mi hanno chiesto il significato di questo momento così solenne, il perché di tutta questa attenzione, perchè Ravello ha un vescovo se è parte della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni. Siamo un paese fortunato e da sempre abbiamo da sempre avuto la fortuna di godere della vicinanza e dell’amicizia di eminenti personalità del mondo della Chiesa, senz’altro la presenza costante tra noi del cardinale Claudio Gugerotti, a cui abbiamo voluto conferire la cittadinanza onoraria per la sua vicinanza e amicizia alla nostra comunità, dal 2001 sino al 2023 il il Suo predecessore, attraverso i suoi prestigiosi incarichi e la sua costante presenza tra noi ha dato lustro a questo titolo onorifico.
Un evento eccezionale che mai avevamo vissuto. E oggi è il giorno del suo successore.

La storia millenaria e gloriosa di Ravello è legata visceralmente alla sua sede vescovile istituita nel 1086, dipendente direttamente dalla Sede Apostolica dal 1090. Fu questa la prerogativa necessaria a consentire a Ravello di ottenere, quasi mille anni fa, il titolo di città. Anche se di 2500 abitanti, Ravello conserva ancora il titolo di città. Proprio in virtù di questo, il nostro stemma araldico si fregia della corona turrita formata da un cerchio d’oro aperto da sei porte (tre visibili).


È la storia, dunque, a parlare di un legame forte, indissolubile, tra l’ecclesia e la civitas. Unione che nei secoli è rimasta viva e concreta a Ravello, città e comunità che conserva straordinari patrimoni e testimonianze di fede e di antiche tradizioni. Ancora oggi, della storica sede vescovile poi soppressa nel 1818, resistono i toponimi di Piazza Vescovado (oggi piazza Duomo), del Palazzo Episcopio (l’antica sede episcopale) e dei giardini del Monsignore alle spalle del Duomo.


 
E anche attraverso la persona dell’arcivescovo titolare, Vincenzo Turturro, Ravello fa memoria delle sue orgogliose memorie storiche. Proprio a Giovinazzo, in provincia di Bari, suo paese d’origine, la diocesi di Ravello deteneva possedimenti per il suo sostentamento. Nel medioevo i rapporti commerciali della nostra città con la Puglia erano frequenti e fiorenti. Testimonianze eloquenti e ancora visibili di queste secolari relazioni sono due pregevoli tesori di questa ex Cattedrale: le porte di bronzo di Barisano da Trani del 1179 e il pulpito Rufolo, eseguito da Nicola di Bartolomeo da Foggia nel 1272. E poi la presenza dei marinai ravellesi nel trasferimento delle reliquie di San Nicola a Bari e, come racconta il Boccaccio nel Decameron, presenze ravellesi attivatesi per il rientro a casa di Landolfo Rufolo dal porto di Trani dopo varie peripezie nel Mar Egeo. A Barletta, inoltre si stabilì la potente famiglia Della Marra di Ravello. Ed è Proprio in questo giorno solenne mi piace evidenziare questi aspetti che negli ultimi decenni sono stati approfonditi dai nostri storici e studiosi locali che ringrazio per il lavoro di salvaguardia delle nostre memorie cittadine.


Ravello dà, dunque, il benvenuto a Mons. Vincenzo Turturro, suo nuovo vescovo titolare, che dopo la sua esperienza nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 2009 e le rappresentanze pontificie in Zimbawe, Nicaragua (2012) e Argentina (2015), è stato chiamato da Papa Francesco all’impegno di nunzio apostolico in Paraguay, paese immerso da decenni in una situazione di corruzione e diseguaglianza in cui insistono povertà, malattie, disoccupazione e insicurezza. Che possa portare con sé l’entusiasmo e la gioia di questa giornata, promettendo un presto ritorno tra noi, magari già in occasione della nostra festa patronale, così da godere della bellezza, della tranquillità e dello spirito di Ravello.

Buon cammino Eccellenza! Ravello Le sarà vicina anche se la Sua opera di missionario si svolgerà in paesi lontani.

*Sindaco della città di Ravello

Foto: Alfonso Salsano

redazione
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