Sono le alici le protagoniste del menù “magro” vigilia di Natale sulle tavole della Costa d’Amalfi. Immancabili, nel pieno rispetto della tradizione, gli spaghetti (con la variante delle linguine) con condimento di alici e noci, saltato in padella con aglio e olio extravergine di oliva. E magari con l’aggiunta di qualche goccia di colatura d’alici (rigorosamente made in Cetara) a crudo. Un piatto semplice, alla portata di tutti.
Per chi volesse osare, invece, c’è la ricetta di Donna Ermina, dell’Osteria “Bacco” a Furore. Le sue “Linguine alla Colatura d’alici di donna Erminia” prevedono l’aggiunta di un trito di olive nere e verdi, pinoli, capperi e noci.
Ma la scelta è ampia: le nostre alici, che consumiamo regolarmente tutto l’anno perchè buone, sane e convenienti, possono essere anche cucinate fritte con ripieno di provola o marinate.
Tanta la passione per questo pesce povero, come tanti sono i suoi pregi nutrizionali ricordati da Pietro Antonio Migliaccio, presidente onorario della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione.
Innanzitutto è bene sapere che le acciughe sott’olio hanno un contenuto maggiore di omega 3, ben 11 grammi per cento, perché oltre agli acidi grassi presenti nel pesce vanno aggiunti quello dell’olio.
Un’alimentazione che prevede il consumo di acciughe, secondo il professore, apporta diversi benefici per la salute.
Hanno un notevole apporto proteico, fornendo 26 grammi di proteine nobili ogni 100 grammi di prodotto. Sono inoltre ricche di acidi grassi Omega 3, di calcio, fosforo, Vitamina D e molti altri nutrienti essenziali per molteplici funzioni biologiche.
Foto: Bacco Furore