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“The Equalizer 3” in Costiera Amalfitana: tutto è nato da un test anti Covid. Lo rivela il produttore Tarak Ben Ammar

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La produzione di “The Equalizer 3” lascerà alla Costiera Amalfitana tra i 18 e 19 milioni di euro. Lo ha dichiarato questa mattina a Minori il noto produttore cinematografico di origini tunisine Tarak Ben Ammar. In compagnia del sindaco Andrea Reale a del sindaco di Atrani Luciano De Rosa Laderchi (i due centri in cui sono concentrate le riprese), il produttore di film cult come “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli e “La Passione di Cristo” per la regia di Mel Gibson, proprietario – tra le tante cose – della casa cinematografica Eagle Picture, ha incontrato i giornalisti della Costiera Amalfitana rivelando i motivi della scelta della Costiera Amalfitana per il terzo capitolo della saga che vede protagonista Denzel Washington affiancato da Dakota Fanning. Il film diretto dal regista Antoine Fuqua vanta un cast di altissimo profilo, con la fotografia di Robert Bridge Richardson, uno dei tre direttori della fotografia viventi ad aver vinto per tre volte il Premio Oscar, ed il supporto di una troupe di oltre 300 persone. 

“Negli anni dal 1974 al 1976 venivo qui a Positano per incontrare Franco Zeffirelli per la serie televisiva Gesù di Nazareth che ho prodotto con la Rai e, dunque, ho scoperto la vostra costa in quella che oggi è Villa Treville” ha esordito, raccontando del suo “ritorno” in Costiera. “Due anni fa ero in vacanza con la famiglia sulla barca. Conoscevo Amalfi e Positano ma no minori. Erano le 8,30 del mattino e dovevo prenotare test Covid per i miei marinai. Camminando ho visto per caso le indicazioni del laboratorio d’analisi di Giuseppe Lamberti. Busso alla porta per chiedere la disponibilità e subito vengo accolto con grande calore. Giuseppe mi riconosce, chiama subito il sindaco suo amico e mi fa fare i test. Intanto il sindaco mi invita, con mia moglie, a visitare la Villa Romana e comincio a prendere confidenza con questa terra”.

Con la Sony (Pictures nr) stiamo preparando un famoso film che esce, tra l’altro, questo sabato, che si intitola “Il talento del signor coccodrillo” – ha rivelato Tarak Ben Ammar – Ho detto alla Sony cos’altro fosse stato disponibile e mi proposero questo The Equalizer con Denzel Washington: dissi loro che mi interessava produrlo, ma a una condizione: che fosse girato interamente in Italia”. 

La qualità delle maestranze italiane del cinema è unico al mondo – sostiene – , non a caso negli anni Sessanta e Settanta l’Italia aveva il più grande cinema. Lo scorso luglio ho portato il regista Antoine Fuqua a fare il sopralluogo in tutta la zona. Ho chiamato Andrea (Reale, il sindaco di Minori ndr), annunciandogli che forse saremmo venuti ad ottobre per girare. Volevamo un piccolo paese e abbiamo scelto Atrani, la storia si svolge principalmente qui”. 

“E’ un film d’azione e sono tutti impazziti per la zona. Abbiamo scelto la data di ottobre per girare perchè sapevamo che il tempo era bello, c’è ancora turismo, e il sindaco di Atrani e la popolazione ci hanno aperto le porte. Abbiamo dovuto fare degli accordi con i ristoranti e le boutique: non soltanto gli paghiamo il danno che subirebbero ma li lasciamo lavorare, perché volevamo un villaggio aperto felice”.

E quando gli chiediamo le ragioni per le quali la Costiera non è citata nel film: “Altamonte, il famoso villaggio inventato della storia, è un misto di Atrani, Minori e Napoli,  come se tutto questo fosse una sola località. Non abbiamo dato il nome originale perché se l’ex agente viene qui ad ammazzare mafiosi avremmo potuto macchiare la reputazione del posto. Poi chi lo riconoscerà, capirà”.

Tarak Ben Ammar (Tunisi, 12 giugno 1949) ha poi parlato del suo rapporto con l’Italia, “una storia d’amore” cominciata nel 1957 “quando mio padre, ambasciatore di un piccolo paese, la Tunisia, appena liberatosi dal colonialismo francese, è venuto a Roma e io sono stato accolto da questa terra da questo popolo”.

“Ho frequentato la scuola americana a Roma e imparato l’italiano grazie a una trasmissione televisiva della Rai “Non è mai troppo tardi”. Oggi è proprietario della società di produzione e distribuzione francese Quinta Communications controllando così tra gli altri Prima TV – e quindi anche Sportitalia (fino al 2020), Nessma, Lux Vide – e la Eagle Pictures. Nel corso degli anni è diventato socio di Silvio Berlusconi, Rupert Murdoch, Leo Kirch e Naguib Sawiris in varie avventure mediatiche e ha fatto da mediatore alle visite dell’ex Premier italiano nel Nord Africa.

Possiede “Nesma TV”, primo canale della televisione tunisina, lanciato nel 2009. Nel corso degli anni è diventato socio di Silvio Berlusconi, Rupert Murdoch, Leo Kirch e Naguib Sawiris in diverse esperienze mediatiche. E’ stato amico di Bettino Craxi, Gheddafi e Nicolas Sarkozy e anche manager di Michael Jackson La sua forza viene dall’essere il rappresentante della finanza francese in Italia conferendogli un ruolo chiave nel Cda di Assicurazioni Generali, Mediobanca, Telecom Italia e Vivendi per l’imprenditore francese Vincent Bolloré oltre ad aver rappresentato il principe saudita Al-Walid bin Talal in Mediaset negli anni ’90.

Complessivamente la capacità di negoziazione ha fruttato a Ben Ammar nel corso degli anni oltre 100 milioni di dollari in operazioni da più di 13 miliardi.

Nasce a Tunisi, nell’allora Tunisia francese, il 12 giugno del 1949, figlio di Mondher Ben Ammar, un facoltoso avvocato e diplomatico tunisino, fratello minore di Wassila Ben Ammar (la seconda moglie del presidente Habib Bourguiba), e di Simone Gaggeri, una benestante còrsa, convertitasi all’Islam in occasione delle sue nozze. Ben Ammar cresce in un ambiente laico e progressista, molto aperto nei confronti delle altre culture.

Soddisfatti i sindaci di Minori e Atrani, sicuri che la produzione del film porterà ritorni d’immagine – oltre a quelli economici già garantiti – per i due paesi. In Costiera le riprese termineranno intorno al 18 novembre. Il set si trasferirà a Napoli per circa dieci giorni prima di concludere l’anno solare a CineCittà da cui si era partiti lo scorso settembre. A gennaio le ultime scene nel centro di Roma, poi il post produzione. Tarak Ben Ammar ha garantito che il film (i cui costi totali si aggirano sui 70 milioni di euro), in uscita il 1° settembre 2023, verrà proiettato in anteprima tra Atrani e Minori, perché “chi ha collaborato lo dovrà vedere prima di tutti”. 

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