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Bill De Blasio innamorato di Amalfi: l’ex sindaco di New York si “candida” a governarla

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di MIRIAM BELLA

La grandezza di uomo non sta nella lunghezza della sua biografia di Wikipedia, ma nella capacità di mettere a proprio agio chiunque gli sia accanto.

È il caso di Bill De Blasio, classe 1961, sindaco di New York dal 2014 al 2021, in corsa inoltre alle primarie democratiche per le elezioni presidenziali del 2020.

Di origini italiane da parte materna, dalla quale ha preso il cognome, De Blasio parla quasi senza sforzi l’italiano e lo comprende perfettamente.

Occasione dell’incontro è stata la Yellow Night, che si è svolta lo scorso 15 luglio all’Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel.

L’ex Primo Cittadino della Grande Mela, ospite insieme con l’amico e maestro pizzaiolo Gino Sorbillo, ha così potuto apprezzare le bellezze paesaggistiche dell’antica Repubblica Marinara, attraverso le suggestive terrazze panoramiche della struttura ospitante.

Nel corso della serata, De Blasio si è lasciato coinvolgere da momenti di gioco, cimentandosi con ironia alla produzione della mozzarella e sfidandosi col sindaco di Amalfi, Daniele Milano, alla creazione della miglior margherita, sotto la guida attenta dell’esperto Sorbillo. Non sono mancati, tuttavia, i momenti formali, con l’accoglienza istituzionale del primo cittadino amalfitano, che ha fatto dono al collega statunitense dello stemma della città e dell’Elogio di Amalfi, scritto da Salvatore Quasimodo alla fine degli anni Sessanta.

Ma la mia Yellow Night è stata quella in cui, fra una fetta di pizza e una delizia a limone, ho potuto chiacchierare con l’ex sindaco Dem, carismatico e disponibile, spaziando dal nome di suo figlio Dante, che lo lega all’Italia e che scopriamo essere popolare in USA, al conflitto in Ucraina:

“Credo che dovremmo essere tutti molto preoccupati. Questa guerra ha cambiato il mondo intero: è stata orribile per il clima, è stata orribile per la crisi alimentare”, spiega De Blasio. “Il problema – continua  –  è che oggi è molto difficile immaginare una soluzione diplomatica”.

E a proposito di clima, lui stesso fa esplicito riferimento alla recente alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, affermando che fenomeni analoghi “negli Stati Uniti accadono continuamente”: “Terribili disastri naturali sono sempre più frequenti. La crisi climatica è qui”.

“Penso che ci sia un grande sostegno pubblico per il cambiamento, per le energie rinnovabili, per l’abbandono dei combustibili fossili”, dice, però, De Blasio riferendosi alla situazione USA, aggiungendo che quello attuale è il maggior sostegno mai avuto in tal senso.

“Il Governo – spiega ancora – ha detto che il mondo deve fare di più e più in fretta. Gli Stati Uniti sono in linea con la legislazione degli ultimi anni ed è importante ricordarlo, poiché questo è probabilmente il più grande atto di progresso nella storia americana”.

Impossibile, poi, non fare un cenno al tema delle disuguaglianze in USA, contro cui De Blasio ha lottato e lotta politicamente:

“Credo che ci sia un sentimento generale, una convinzione che la disuguaglianza sia pericolosa e non si adatti ai valori americani. Il tipo di disuguaglianza che abbiamo ora non si vedeva da molti decenni: è molto più profondo e deve essere affrontato. Non credo che sarà facile, ma credo che possiamo dare un esempio molto importante. La maggior parte degli americani ritiene che le persone ricche debbano pagare più tasse. Questo vale per i Democratici, gli Indipendenti e i Repubblicani”.

Ma a un tavolo fra il sindaco di Amalfi e l’ex sindaco di New York, la domanda più spontanea è forse una delle ultime che gli pongo: Com’è amministrare di una delle metropoli più grandi del mondo?

“Dopo è molto più facile”, risponde sorridendo e sembra non avere dubbi De Blasio, che recentemente ha incontrato, nelle rispettive città, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e quello di Napoli, Gaetano Manfredi.

“Ho detto loro che credo che facciano un lavoro più difficile del mio”, precisa lo statunitense De Blasio, poiché a suo dire reggono realtà molto più profonde e complesse di quella newyorkese: “Ho capito quanto fosse difficile il mio incarico, ma ho anche visto che c’erano molti sindaci che se la passavano peggio”.

Così, a proposito di altri primi cittadini, ne approfitto per chiedergli dell’incontro col collega amalfitano e se, per assurdo, gli sarebbe piaciuto amministrare un comune come quello costiero.

“Questo è un posto bellissimo. Daniele Milano finirà il mandato tra due anni: io sono pronto per essere il nuovo sindaco di Amalfi”, è la risposta secca e spiazzante di Mr De Blasio.

Un’affermazione ironica, che se per assurdo si verificasse porterebbe un grosso stravolgimento negli equilibri della politica locale. Una candidatura impossibile, dunque, o forse no?

Foto: Emanuele Anastasio

redazione
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