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Decreto di sgombero ad Atrani: donna dovrà lasciare casa del Comune

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Rischia di perdere la casa in cui ha vissuto per oltre quarant’anni. Ad Atrani il Comune ha emesso un decreto di sgombero dell’immobile di cui è proprietario, in Via Arte della Lana. Qui, in circa 50 metri quadrati, vive, da oltre quarant’anni, una donna. Il suo contratto di locazione era scaduto nel 2015, mai rinnovato.

Il Comune ne aveva proposto il prolungamento per un canone mensile di circa 200 euro. Ma stando a quanto verificato, la locataria, oggi 67enne, non intese formalizzare, continuando a vivere in quell’appartamento, limitandosi al pagamento della sola indennità di occupazione.

L’anno successivo, nel 2016, l’immobile fu dichiarato inagibile per l’urgenza di interventi di messa a norma della dotazione impiantistica e di risanamento sanitario.

Da una nota chiarificatrice del Comune di Atrani si legge che «l‘ufficio tecnico, nell’ambito di una più ampia ricognizione del patrimonio immobiliare, ha rilevato che già nel 2016 c’era stata un’ordinanza di rilascio del suddetto immobile, constatata la volontà del conduttore di non procedere al rinnovo del contratto di locazione, scaduto nel 2015 (come si evince dalle due proposte di rinnovo, una con nota prot. 3289/2015 e l’altra con nota prot. 753/2016, mai riscontrata). Da quella data ad oggi, quindi, l’immobile risulta essere occupato senza alcun titolo».

A peggiorare le cose per la donna un contenzioso  in atto dal 2007 tra il vicino Conservatorio di Santa Rosalia e il Comune di Atrani per presunti abusi riguardanti l’immobile sottostante. Varie perizie del consulente tecnico del Tribunale di Salerno hanno accertato che il comune di Atrani, a metà degli anni Novanta, ha realizzato un appartamento utilizzando una stanza a cui si accedeva dall’immobile occupato dalla donna attraverso una scala interna, poi murata, e un ulteriore locale rinvenuto nel corso dei lavori, rendendolo comunicante con quello di sua proprietà ed annettendolo successivamente al patrimonio immobiliare comunale; proprio questo locale è l’oggetto del contenzioso, arrivato quasi agli sgoccioli. In base all’ultima CTU, protocollata dopo ulteriori perizie proprio di recente, se il Comune dovesse essere condannato per questi abusi bisognerà procedere al ripristino dei luoghi accorpando nuovamente i due immobili. All’urgenza dei lavori di messa in sicurezza si andrebbero perciò a sommare anche quelli relativi alla vertenza in atto. La sentenza è attesa per il prossimo 14 aprile.«Si tratta quindi di assolvere ad un obbligo d’ufficio, anche per la sicurezza e l’incolumità della persona che occupa l’immobile, e non di una volontà politica né dell’Amministrazione né dell’area tecnica le quali, nell’intera vicenda, non hanno margini di discrezionalità» chiarisce il Comune di Atrani.

L’appartamento dovrà comunque essere sottoposto a lavori di adeguamento igienico e strutturale con l’eliminazione di eventuali abusi e nuovamente concesso in locazione.

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