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Agerola, dolore e partecipazione per l’ultimo saluto a Nicola Fusco

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Dolore e partecipazione ad Agerola per l’ultimo saluto a Nicola Fusco. La bara bianca è giunta alle 15.00 nella chiesa di San Matteo Apostolo di Bomerano che dopo pochi minuti era già gremita.

Un’ora di preghiera – prima della celebrazione esequiale presieduta dall’arcivescovo Orazio Soricelli e concelebrata dai sacerdoti di Agerola – ha consentito alle tantissime persone intervenute di prendere posto soprattutto all’esterno della chiesa.

Il cielo plumbeo, tutti i negozi chiusi, l’osservanza del lutto cittadino, il silenzio intorno: la comunità di Agerola è ferita per la perdita prematura di un ragazzo strappato alla vita troppo presto e in modo tragico. Aveva tutta la vita davanti Nicola, una famiglia unita, un lavoro che amava e tanti sogni per il suo avvenire.

Quella bara bianca e i fiori candidi sono stati la cornice delicata in cui la comunità ha accompagnato questo ragazzo silenzioso, buono e responsabile nel suo ultimo viaggio. Un dolore troppo forte, che non può essere né descritto né immaginato quello della madre Caterina sorretta dal marito Raffaele e dalle tre figlie Raffaella, Stefania e Sonia.

La comunità si è mostrata molto protettiva, quasi stringendosi intorno alla chiesa come un cordone umano, quasi a far sentire il proprio calore e per preservare la sofferenza intima della famiglia, tra le più grandi, conosciute e stimate del paese.

Circa duemila le persone che hanno preso parte al rito funebre: dai titolari dei vettori turistici della Costiera, colleghi dei Fusco, ai lavoratori del comparto turistico, agli ex compagni di scuola di Nicola, ai suoi amici più cari. Presenti, oltre al sindaco di Agerola Tommaso Naclerio con tutto il consiglio comunale, il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier, il vicesindaco di Amalfi Matteo Bottone, il presidente dell’associazione “Vittime della Strada della Costiera Amalfitana”, Salvatore Gagliano.

All’uscita dalla chiesa il feretro è stato salutato da un lungo applauso, con la madre di Nicola – che nei giorni scorsi aveva avvertito un malore tanto da rendere necessario il ricovero in ospedale – che devastata dal dolore è stata assistita e portata in carrozzella dai volontari della Misericordia. Il suo grido di disperazione è stato straziante. Al cimitero è stata accompagnata in ambulanza, per l’ultimo saluto al suo adorato figlio, vittima di un destino ingiusto.

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