di EMILIANO AMATO
Il nuovo piano di rimodellamento dei criteri organizzativi del presidio ospedaliero Costa d’Amalfi che prevede l’abolizione della guardia notturna cardiologica è letto come un depotenziamento del piccolo nosocomio. Le continue assenze del cardiologo negli ultimi mesi avevano innescato sospetti: il provvedimento dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, che scaturisce dall’esigenza di sopperire alle note carenze di organico, non tiene conto, però, di fattori specifici. A partire dall’orografia del territorio e della classificazione del presidio ospedaliero “Costa d’Amalfi” in zona disagiata. La mancanza del cardiologo dalle 20.00 alle 8.00, obbligherà, in caso di situazioni di emergenza cardiaca in Costiera Amalfitana, a trasmettere l’elettrocardiogramma del paziente attraverso la rete IMA (Infarto miocardico Acuto) e il sistema MUSE. I dati saranno visualizzati in tempo reale dai cardiologi dell’UTIC e dell’unità di cardiologia intensiva di Salerno. Le stesse procedure potranno essere eseguite anche dagli operatori del 118 già durante il primo intervento, con possibilità di trasportare il paziente direttamente a Salerno o a Cava, bypassando il pronto soccorso di Castiglione di Ravello, immaginando notevole riduzione dei tempi di intervento. Una valutazione che non tiene conto dei rischi derivanti dal traffico della Statale 163 “Amalfitana” e della mancanza costante del medico a bordo delle ambulanze del 118.
Il nuovo provvedimento giunge alla vigilia dell’inizio di una nuova stagione turistica in cui la “divina” è destinata a conoscere numeri ancora elevati in termini di presenze. «Tutti noi sindaci siamo uniti nella battaglia per difendere il nostro ospedale – dichiara il sindaco di Minori Andrea Reale, delegato alla Sanità nella Conferenza dei sindaci costieri -. Non certo depotenziarlo come abbiamo letto nell’ultima circolare aziendale. Già in passato, col predecessore del direttore D’Amato e col presidente De Luca si era stabilito che per l’ospedale Costa d’Amalfi la presenza del cardiologo fosse necessaria sull’arco delle 24 ore, così come per il rianimatore e le altre figure essenziali per un pronto soccorso d’urgenza».
«Stiamo preparando una missiva per i vertici della sanità campana in cui ribadiamo questi concetti che sono stati già frutto di riflessioni e che quindi dovrebbero essere considerati ormai acquisiti in un plesso in zona disagiata, l’unico con pronto soccorso di tutta la Costiera – ha aggiunto Reale –. Il presidente De Luca saprà sicuramente accogliere la richiesta che proviene dal territorio».
Sono anni che il presidio ospedaliero della Costa d’Amalfi è stato riconosciuto in zona disagiata ma soltanto sulla carta. Nei fatti continua a vivere in condizioni di precarietà e senza una degna e definitiva organizzazione per una piena efficienza.
Lo scorso 14 dicembre il presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi, Luigi Mansi, e il delegato alla Sanità avevano scritto al direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno”, Vincenzo D’Amato, rappresentando la necessità impellente di interventi per il potenziamento del presidio ospedaliero “Costa d’Amalfi” “a fronte delle perduranti criticità che tutt’oggi compromettono la piena funzionalità”.
