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Pasqua ad Amalfi tra spiritualità, arte, musica, cultura e riti millenari

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Spiritualità, cultura e suggestivi riti secolari: la Pasqua ad Amalfi è all’insegna della valorizzazione delle antiche tradizioni religiose della Settimana Santa della Costiera, amplificate dalla musica e dal dramma cantato e recitato.

Il comune capofila della “Divina” si prepara a celebrare la Santa Pasqua e ad accogliere i turisti con un insieme di iniziative attraverso cui si rinnova il grande patrimonio antropologico della città, come la processione del Venerdì Santo.

La Passione della Resurrezione rivive attraverso il concerto “Madri Dolorose” all’Antico Arsenale della Repubblica di Amalfi: un repertorio musicale paraliturgico di tradizione orale della regione Campania, in programma sabato 8 aprile alle 19. 

Una veglia in musica e parole per le ore della Passione, con brani di G.B. Pergolesi, V. Parra, San Bonaventura, R. Viviani, G. Lamagna, A. Merini, Hebe De Bonafini, I. Fossati, e dalla tradizione popolare.

«Come da tradizione, anche per le festività di Pasqua abbiamo puntato sulla cultura e su eventi multidisciplinari di spessore, tra musica e teatralizzazione – dichiara la consigliera con delega alla Cultura e agli Eventi Enza Cobalto – Arte e antichi riti che si intersecano e si amalgamano con l’intento di rafforzare quella proposta culturale su cui Amalfi punta come momento di crescita sociale, di aggregazione e di forte fede. Uno spettacolo unico, straordinario, anche per i tanti turisti, in particolare stranieri, che hanno già prenotato per trascorrere la primavera ad Amalfi».

In scena, protagonisti del concerto Madri Dolorose, gli straordinari Lello Giulivo, Gianni Lamagna, Anna Spagnuolo, Patrizia Spinosi, i Cantori del gruppo Arianova e i musicisti Michele Boné, Arcangelo Michele Caso, Paolo Propoli, Marino Sorrentino

«Il dolore della Madre, di tutte le madri, è universalmente trasversale. Motivazioni apparentemente lontane e distanti, per fede, tradizione, religione e condizione sociale, ci riconducono ad un unico sentimento di prostrazione e angoscia. Con questa consapevolezza è stata sviluppata un’idea di concerto/veglia, dove si potesse poeticamente rappresentare il dolore, la fatica, i sacrifici, la rabbia e perfino la “serenità” – spiega Gianni LamagnaQuella delle Madri che aspirano ad una qualsiasi resurrezione che possa alleviare i dolori dei figlio. “Madri Dolorose” si aggiunge ai tanti eventi per la conservazione e la divulgazione del nostro patrimonio di arte, fede e cultura».

Il concerto fa riferimento al pianto di Maria e alla sua rappresentazione come da millenni è riproposta attraverso la musica, la pittura, la scultura, le forme teatrali e l’attualità: «Madri Dolorose è ricordo e ricerca di vecchie tradizioni, nuove scritture, misteri in processione, emozioni infantili, suoni, tensioni e preoccupazioni per un mondo che appiattisce e distrugge qualsiasi sentimento d’amore e d’armonia, privandoci dei valori fondamentali della solidarietà e della fratellanza».

Un concerto di speranze, che parte dalle antiche Laudi trecentesche fino ad arrivare al “Poema della Croce” di Alda Merini, che racconta un dolore e un amore universali. “Non sai quante cose io stia facendo per continuare a darti la vita. “E’ così bello dare la vita, soprattutto quando molti parlano solo di morte”, lo struggente verso di Hebe De Bonafini, una Madre di Plaza de Mayo (Buenos Aires), diventa messaggio di pace contro i crimini e le guerre nel mondo.

Il giorno precedente, Venerdì Santo, al calare del sole, Amalfi si spegne e si illumina solo delle suggestive luci delle fiaccole e dei bracieri, che accompagnano la processione notturna del Cristo Morto, una delle più tradizioni religiose sentita con più intensità, portata avanti dalla Reale Arciconfraternita dell’Addolorata.

Un momento che si caratterizza per la forte partecipazione e per la drammaticità. Un rito collettivo commovente, con il silenzio rotto solo dalla voce del coro: le luci dei lampioncini dei Battenti  avanzano nella città buia, aprendo la processione della statua ottocentesca del Cristo seguita dalla statua della Madonna Addolorata. Dopo aver attraversato tutta la città, la Statua del Cristo viene adagiata nella chiesa in Piazza Municipio: la Madonna Addolorata fa quindi rientro, sola, nella cattedrale di Sant’Andrea.

Al programma degli eventi, si accompagnano le celebrazioni liturgiche, a partire dalla Domenica delle Palme e per tutta la Settimana Santa, fino alla Santa Messa Pontificale di Pasqua in cattedrale, domenica 9 aprile 2023 alle ore 10.30 e alle 19, con processione al fonte battesimale con l’acqua e l’esposizione della Statua di Sant’Andrea.

Il Comune di Amalfi fa presente che, a causa della contingente chiusura del parcheggio Luna Rossa per lavori di manutenzione, l’attuale capacità delle aree di sosta in Città risulta assai ridotta: coloro i quali stiano programmando raggiungere Amalfi in auto sono invitati a tenere conto di tale situazione che perdurerà sino al ripristino del garage.

redazione
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