di EMILIANO AMATO
L’incidente stradale avvenuto ieri mattina a Ravello, tra una moto e una betoniera (per fortuna senza gravi conseguenze per il 39enne centauro di Minori al quale auguriamo una pronta guarigione), riaccende i riflettori (che nell’ultimo periodo, del resto, non si sono mai spenti) sulla sicurezza stradale in Costiera Amalfitana.
Senza voler puntare l’indice contro i protagonisti dell’incidente, non si può certo trascurare – lo abbiamo sottolineato anche nel nostro articolo di cronaca di ieri – la pericolosità del restringimento della carreggiata provocato delle auto in sosta selvaggia lungo la strada.
Dalle foto del luogo dell’incidente risulta chiaro come la betoniera, diretta verso Scala, avesse invaso quasi del tutto la corsia opposta su cui procedeva (non sappiamo se a velocità sostenuta, o meno) la moto, finita prima contro le ruote posteriori del mezzo pesante e poi rimbalzata contro il muretto di protezione. Poteva essere una nuova tragedia.
Il mezzo pesante si trovava sulla corsia opposta proprio a causa del restringimento di carreggiata dovuto alla fila di auto in sosta a bordo strada. Si tratta di sosta selvaggia, perché non regolamentata. A parcheggiare in quel punto, da aprile ad ottobre, sono per lo più i lavoratori del settore turistico non residenti.
A nulla sono valse le segnalazioni e le proteste dei titolari degli accessi alle proprietà adiacenti alla strada. Non è questo l’unico caso di specie in Costiera. A Vettica di Amalfi, ad esempio, nei pressi della struttura sportiva del Fondo Fusco, la carreggiata è ancora più stretta.