di EMILIANO AMATO
Dietro l’accoglimento da parte del Collegio di garanzia Coni del ricorso della Juventus avverso la sentenza di 15 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze, c’è il lavoro di un professionista salernitano.
Maurizio Bellacosa, tra i legali della Juventus, è originario di Nocera Inferiore. Suo padre Pancrazio è stato un noto avvocato penalista del foro nocerino, amante della Costiera Amalfitana dove acquistò una villetta sulla scogliera di Marmorata, a Ravello. Sua madre Maria De Bonis, cittadina ravellese, è stata una stimata Giudice di Pace a Nocera e madre amorevole di quattro figli maschi: oltre a Maurizio, Alfonso, medico e ricercatore al Fox Chase Cancer Center di Philadelphia (USA), Massimiliano, stimato dottore commercialista a Milano (sua moglie è originaria di Maiori) e Adriano, anche lui avvocato penalista, già assessore provinciale.
Avvocato cassazionista, Maurizio Bellacosa, risiede a Roma dove svolge, da oltre trentacinque anni, attività presso lo studio Severino Associati. Vanta una consolidata esperienza nell’assistenza giudiziale e stragiudiziale a favore di associazioni, enti e gruppi di vario tipo, imprese e persone fisiche nelle materie del diritto penale dell’economia (con particolare riguardo ai reati societari, finanziari, fallimentari, bancari e tributari), della pubblica amministrazione, dell’ambiente, del lavoro, internazionale e dell’informatica; in relazione ai reati contro la pubblica incolumità e il patrimonio; in materia di protezione dei dati personali, antiriciclaggio, di diffamazione a mezzo stampa, nonché di responsabilità degli enti da reato).
E’ professore associato di Diritto penale, è titolare dei corsi di Diritto penale, Diritto penale dell’ambiente, European Criminal Law e Criminal compliance and new technologies presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Università degli Studi “LUISS Guido Carli” di Roma. È altresì docente presso Master postuniversitari e Corsi di perfezionamento della medesima università, nonché presso la Scuola Superiore della Magistratura.
Mercoledì scorso, durante l’udienza del Collegio di Garanzia Coni, Bellacosa, aveva detto (dichiarazioni riprese da Sportface): “Quando, il 30 gennaio, abbiamo letto le motivazioni della sentenza del -15, la nostra sorpresa si è consolidata. La sentenza è sbagliata, piena di errori. Si muove come una nave che ha perso la rotta. Ed è questo il motivo di fondo per cui ne chiediamo l’annullamento senza rinvio. Negli atti di Torino c’è qualcosa in grado di dimostrare i valori gonfiati? No, c’è solo un contesto generico. Nulla di diverso che potesse sovvertire il proscioglimento di maggio 2022”.
L’avvocato Bellacosa si era anche soffermato sul concetto di “alterazione del risultato sportivo” citato tra le motivazioni della sentenza, specificando che “le plusvalenze non fanno guadagnare un vantaggio sul campo, ma un effetto positivo nei bilanci”, a fronte anche di “effetti negativi come gli ammortamenti che appesantiscono il bilancio nei successivi cinque anni”. Dopo aver precisato che l’attenzione della difesa non si concentra su “cavilli o formalismi”, ma sulla “violazione di principi basilari del procedimento sportivo”, l’avvocato si era così rivolto al Collegio: “La vostra è una decisione che farà scuola, sarà pilota per tante questioni che vi ritroverete ad affrontare. Ci affidiamo alla vostra autorevolezza e competenza”.