di ANTONIO MAMMATO
Era il 1762, nell’antica cattedrale di Minori, ormai in rovina, si stava procedendo con una ricostruzione dalle fondamenta, che avrebbe portato alla realizzazione dell’attuale splendida Basilica. Durante i lavori, tuttavia, i Minoresi, nell’atto di “sfabricare” il vecchio altare dedicato alla Santa per erigerne uno nuovo, rimasero delusi nel constatare che le reliquie non si trovavano lì come voleva la tradizione. Il 24 novembre del 1793, poi, alcuni cittadini devoti e spinti da un forte sentimento religioso intrapresero degli scavi all’interno dell’antica cappella dedicata alla martire siciliana, senza avvertire le autorità religiose.
Nella notte tra il 26 – 27 novembre finalmente ritrovarono le sacre reliquie per la seconda volta. I resti mortali della Santa erano state nascoste nel lontano 839, dopo il furto perpetrato dal principe longobardo Sicardo e da allora nessuno le aveva più viste.
Questa festività, data la sua vicinanza al Santo Natale, dà avvio al periodo natalizio. L’alba del giorno festivo viene salutata dal suono delle campane a festa, dal suono mistico e pastorale delle zampogne e ciaramelle e dalla banda musicale minorese, le cui note riecheggiano in ogni parte del paese, dai villaggi fino al centro storico. Sia gli zampognari che la banda suonano la cosiddetta “pastorale”: una tradizionale musica che inizia con la famosissima “Tu scendi dalle stelle” di Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, per poi subire delle variazioni e terminare nuovamente con la nenia di alfonsiana memoria.
A chiusura della giornata la banda musicale e gli zampognari onorano Santa Trofimena con nenie natalizie e sulla spiaggia viene acceso un grande falò, in ricordo della luce della fede che accese i cuori dei devoti nella notte del 27 novembre 1793. Questa del 27 novembre è forse una delle tradizioni vissute con maggior entusiasmo e spiritualità dal popolo di Minori.