L’ennesimo caso di frode digitale ha coinvolto un cittadino salernitano che si era visto recapitare una mail sul proprio cellulare proveniente da Poste Italiane con la quale veniva segnalata la sospensione dell’accesso al conto Banco Posta per questioni di sicurezza e lo invitava a cliccare sul link ivi evidenziato.
Dopo poco tempo il ricorrente veniva raggiunto da una telefonata, sempre proveniente dall’intermediario, all’esito della quale gli veniva suggerito di disinstallare l’App di Home Banking. Di lì a poco il ricorrente constatava la sottrazione illecita dell’importo di 11.837 euro mediante l’effettuazione di quattro operazioni con l’uso della carta di credito. Il ricorrente disconosceva tempestivamente le operazioni, chiedendo il rimborso delle somme sottratte, e provvedeva a sporgere denuncia presso i carabinieri. Poste Italiane rifiutava il rimborso della somma sostenendo di aver adottato un sistema di autenticazione in linea con la normativa vigente e attribuendo ogni responsabilità all’utente.
Il correntista – assistito dagli avvocati Caponigro-De Luca – proponeva ricorso dinanzi all’Arbitrato Bancario Finanziario che con provvedimento n. 0005455/23 del 31.5.20223 accoglieva il ricorso evidenziando che “…nel caso di specie la prova circa l’adozione – da parte di Poste Italiane – della c.d. autenticazione forte non può dirsi raggiunta. Il tal caso, ai sensi del dato normativo (art. 12 comma 2bis d.lgs. 11/2020), il cliente può essere chiamato a sopportare le conseguenze delle operazioni contestate solo nel caso in cui abbia agito in modo fraudolento. La sussistenza di quest’ultimo presupposto è da escludere e, comunque, non è stato provato da Poste Italiane. Alla luce di quanto precede, al correntista spetta il rimborso integrale della somma corrispondente alle quattro operazioni illecite contestate …”
Fonte: Salerno notizie
