Duro intervento pubblico di Don Angelo Mansi ieri sera al termine della processione di San Pantaleone di Maggio. Da sagrato del Duomo di Ravello, dopo le invocazioni di rito, ci si aspettava la tradizionale pastorale appassionata e accorata del parroco. Ma a prendere il sopravvento è stata la collera determinata da una critica ingenerosa ricevuta da un cittadino di Minori durante la processione. E’ stato lo stesso parroco a spiegare, con toni accesi, la questione, chiamando vicino a sé il direttore del Concerto Bandistico “Città di Minori”, Gioacchino Mansi, come testimone.
Quell’uomo che già in passato, durante l’esperienza sacerdotale a Minori (circa vent’anni fa) non gli aveva risparmiato aspre critiche, è andato “a domicilio” e con atteggiamento provocatorio ha contestato il mancato suono delle campane a distesa all’uscita del simulacro di San Pantaleone dalla chiesa. Roba da integralisti si direbbe.
L’unica colpa del parroco, che le campane le fa suonare eccome, sarebbe stata quella di aver dato precedenza all’inno di San Pantaleone intonato dalla banda con la statua ancora sul sagrato. Apriti cielo. Sacrilegio! L’unica debolezza mostrata da Don Angelo, sempre appassionato e sensibile, è stata quella di aver alla provocazione scagliandosi pubblicamente contro il “minorese” da cui sembra sentirsi oramai perseguitato. «Tu mi odi!» ha esclamato avendolo individuato tra la folla.
Lo sfogo personale nel particolare contesto ha destato non poco clamore tra Ravello e Minori.