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Turista argentina morta al Fiordo Furore, aperto fascicolo

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La Procura di Salerno ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul caso della morte di Ines Gomila, la 36enne turista argentina annegata questa mattina nelle acque del Fiordo di Furore. Un atto dovuto: la prima ipotesi è quella del caso fortuito e, quindi, per il momento non vi sarebbero indagati. Si lavora soltanto sulle dichiarazioni dei testimoni.

Dalle prime indagini di cui è titolare il pm Katia Cardillo, è emerso che la donna si sarebbe tuffata in mare con l’intento di salvare suo marito, Sebastian Queiroz di 52 anni, trascinato in mare da un’onda anomala mentre scattava un selfie. L’uomo aveva fermato l’auto sul ponte del Fiordo e si era spinto, incautamente, verso la caratteristica spiaggetta. Sua moglie, rimasta a distanza di sicurezza, quando lo ha visto sparire tra i flutti, non avrebbe esitato a tuffarsi.

Il tutto sotto gli occhi di un residente che si trovava a poca distanza, uscito a passeggio col cane. E’ stato lui a cercare di salvarli, lanciando due cime in mare. L’uomo è stato lesto ad aggrapparsi, la donna, invece, è stata inghiottita dalle onde.

Il suo corpo è stato rinvenuto dai militari della Capitaneria di porto a poche decine di metri dalla costa e portato, a bordo di una motovedetta, sulla banchina del porto di Amalfi per il trasferimento nella sala mortuaria del Presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello. Qui la salma è stata sottoposta ad esame esterno da parte del medico legale nominato dalla Procura. Sotto choc il marito, portato anch’egli al piccolo nosocomio della Costiera e dimesso nel tardo pomeriggio per poi essere ascoltato per una ricostruzione precisa di quanto accaduto.

Originaria di Córdoba, tifosa del Boca Juniors, Ines era una donna giovane e felice della sua vita familiare, come dimostrano le diverse immagini che pubblicava sui suoi social network. Suo padre, Andrés Gomila, è un noto medico di Córdoba ed ex giocatore di rugby.

Con Sebastian era di stanza presso un bed ad breakfast di Positano per trascorrere in Costiera Amalfitana una vacanza da sogno trasformatasi in incubo. Imprudente la scelta di scendere le scalette malgrado l’avviso di pericolo stabile in caso di calamità naturali.

Per la morte di una turista veneta, inghiottita da un’onda anomala il 2 gennaio del 2018 sul sentiero quasi a pelo d’acqua della “Praia”, l’allora sindaco di Praiano, Giovanni Di Martino, fu indagato per omicidio colposo a causa della presenza dell’inadeguata cartellonistica indicativa di pericolo. Il processo è alla fase di ascolto dei testi.

N.B. Questa tipologia di contenuti, prettamente di natura giornalistica, presuppone la firma con nome e cognome del giornalista che l’ha prodotta e non può essere riportata da altri portali web non registrati, senza la citazione della fonte.

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