«Ho avuto rassicurazioni dal commissario pontificio padre Giorgio Silvestri, del fatto che ad oggi non vi sia nessuna procedura di soppressione del Monastero di Santa Chiara. E, ad ogni modo, tutto quanto accaduto riguarda esclusivamente la vita interna dell’Ordine delle Clarisse di Santa Chiara, improntata alla riservatezza ed al silenzio, che ritengo doveroso salvaguardare».
Inizia così la missiva firmata dal sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, indirizzata ai consiglieri di minoranza Salvatore Di Martino e Giuliana Buonocore, in risposta alla loro richiesta di una convocazione del consiglio comunale sull’argomento. Richiesta respinta dal primo cittadino per ragioni formali, perché sottoscritta solo da due consiglieri comunali e non da tre, come previsto dal regolamento.
«Nessuna chiusura al dialogo, ovviamente – aggiunge il sindaco Vuilleumier – Ritengo infatti utile convocare una conferenza dei capigruppo, allargata alla partecipazione di una rappresentanza del Comitato cittadino pro Monastero e dell’associazione Ravello Nostra, che da ultima ha ritenuto dover prendere posizione sulla vicenda in questi giorni. L’incontro, sulla cui opportunità registro con piacere la condivisione del gruppo “Ravello va Oltre”, sarà occasione per acquisire conoscenza di tutto quanto posto in essere sino ad oggi nei ruoli e nelle attività da ciascuno svolti nel tempo».
Il documento ripercorre inoltre alcune tappe della vicenda, iniziata nel 2020.
«All’epoca, l’attuale capogruppo di Rinascita Ravellese, Salvatore De Martino, che rivestiva la carica di sindaco non ha ritenuto, probabilmente proprio per non provocare clamore, di coinvolgere il consiglio comunale, né promuovere pubblici dibattiti pur richiesti dalla cittadinanza – spiega la missiva – Gli unici atti che risultano essere stati adottati sono una deliberazione di giunta comunale e l’invio di una missiva inviata a diverse autorità religiose a cui non risulta esservi stato riscontro».