La Comunità Montana Monti Lattari si dota mezzi e attrezzature di lavoro ad esclusiva propulsione elettrica per assolvere alla cura e manutenzione dei boschi di entrambi i versanti dal massiccio incluso tra gli omonimi golfi marini di Salerno e Napoli. Un passo importante verso la transizione energetica e, al tempo stesso, ecologica dell’ente montano presieduto da Luigi Mansi che ha raccolto, poco prima della loro scadenza, alcuni finanziamenti europei, gestiti per il tramite e la disponibilità della Regione Campania.
L’ente montano ha inteso dare così il proprio contributo alla riduzione delle emissioni in atmosfera di gas climalteranti, implementando il parco dei mezzi di trasporto del materiale da cantiere boschivo, con prototipi a trazione esclusivamente elettrica. Nonostante i discordanti pareri sull’efficienza di tale innovativa tecnologia. Va aggiunto che non solo i mezzi di trasporto elettrici sono stati i preferiti di turno, ma anche i diffusissimi arnesi ad uso dei boscaioli, quali motoseghe, tagliaerba e decespugliatori a carica elettrica, in sostituzione degli omologhi attrezzi a combustione con i tanto discussi carburanti fossili.
«Un’Amministrazione Pubblica deve dare l’esempio» ha detto con soddisfazione il presidente Mansi, radunando, nella sede dell’ente a Tramonti, il personale e le maestranze operaie per ringraziare il responsabile, Giuseppe Coppola, per lo sforzo compiuto nel cogliere l’occasione del finanziamento regionale, e per ringraziare, altresì, tutto il personale, per aver condiviso col proprio esecutivo, composto anche dagli assessori Luca Balestrieri e Maurizio Fusco, l’obiettivo dell’ammodernamento tecnologico al passo con il più ampio obiettivo europeo del rinnovamento energetico.
Obiettivo non semplice, per l’appunto, a causa della notoria difficoltà a reperire sul mercato, almeno nei tempi fissati dalle specifiche disposizioni regionali, nazionali ed europee materiali ad esclusiva trazione e ricarica elettrica. «A questo punto – ha continuato il presidente – il compito di assicurare, nel proprio quotidiano lavorativo, il concomitante contributo all’avviata transizione ecologica, spetta agli operai, che dovranno assicurare la cura dei boschi valorizzando sempre più e meglio l’uso degli attrezzi appena assegnati».