Scrivere non è una cosa semplice, è libertà. Non sempre fa rima con indipendenza. Ma deve essere autonomia.
Il mestiere di chi scrive è forse il più bello del mondo, raccontare è respirare. Ascoltare, parlare, camminare, colorare. Scrivere è un’esigenza, opportunità. Scrivere è come esistere, perchè chi si nutre delle parole vive di quelle. Chi con le lettere costruisce prospettive di verità ha nelle mani un potere immenso, una responsabilità incredibile. Diventa gli occhi di chi non riesce a vedere, le mani di chi fa fatica a toccare. Diventa il cuore e l’anima di chi è troppo lontano per sentire. Diventa i passi, mai stanchi. Diventa tante cose, che non possono essere sottovalutate. Mai.
Le parole, quelle visioni di storie, sono la cosa più preziosa che hanno. Tutto quello che hanno. Ed è incredibile scrivere, è la cosa migliore che potesse capitarmi. Che potesse capitarci. Una cosa che so, che poi non voglio sapere. Perchè voglio entusiasmarmi ogni volta a scoprire come cambia e quanto può cambiare.
Ieri avevo una voglia ancora più grande di raccontare, sentivo il bisogno di scrivere per sigillare e ricordare a me stessa che ho voglia di credere più forte nelle cose e nelle persone.
Una giornata di verde, sogni un po’ più grandi. Ho visto qua e là questo colore, l’ho fatto mio. Ho sistemato i pensieri, seguendone le sfumature. Pare ricordi la speranza, una stanza senza pareti. Un foglio senza margini.
Tanto senza scrivere non so stare, come te che dell’aspettare hai fatto una poesia. Mettendo versi e mutando silenzi. Consacrando sforzi, plasmando assenze.
Allora scrivo di verde, porta speranza.
Ci metto la fantasia, un po’ di sana frenesia. E il coraggio, così esistere sarà come piace a me.
Scrivi libero sempre, che il tuo quotidiano da ieri è anche un po’ nostro.
Che questo posto è libero: scrivere. Comincia da qui.
Una sostenitrice del Quotidiano della Costiera
Nella foto:
SARENCO – La Scrittura è Libertà (2004)
Disegno acquarello