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Furore, consigliere Domenico Ferraioli decaduto per incompatibilità. Porterà avanti l’istanza del padre

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di EMILIANO AMATO

Lunedì scorso a Furore si è celebrato il consiglio comunale che ha sancito la decadenza, per incompatibilità, del consigliere di minoranza Domenico Ferraioli, figlio dello storico sindaco Raffaele. Suo padre, prima di morire, aveva fatto richiesta della liquidazione delle indennità di carica non prescritte e mai espressamente rinunciate ed è in piedi un contenzioso col Comune di Furore. Dopo la sua dipartita, il 19 febbraio 2022, sono stati i familiari ad essersi costituiti in giudizio e Domenico, quale erede, nel nome del padre, ha deciso di portarla avanti. Il procedimento è in corso, da qui l’incompatibilità a ricoprire la carica.

Il sindaco Giovanni Milo ha nominato un avvocato a tutela degli interessi del Comune di Furore.
Ferraioli aveva chiesto l’attribuzione di quanto gli sarebbe spettato al fine di destinare la somma (che ammonta a circa 50mila euro) per il restauro del borgo San Giacomo, nonché ai lavori necessari per la riapertura della strada che da anni risulta chiusa in seguito a un movimento franoso.

Già lo scorso 3 aprile il Consiglio comunale aveva avanzato formale contestazione al consigliere Ferraioli per l’ipotesi di lite pendente nei confronti del Comune di Furore. Gli era stato concesso il termine di legge di dieci giorni dalla notifica della delibera di consiglio per la produzione di osservazioni o per eliminare la causa di incompatibilità. Con successiva delibera di Consiglio comunale del 29 maggio è stata definitivamente contestata l’incompatibilità alla carica di consigliere comunale. Invitato a rimuovere la causa di incompatibilità – con la precisazione che qualora lo stesso non vi avesse provveduto entro i successivi 10 giorni decorrenti dalla notifica del provvedimento il Consiglio lo avrebbe dichiarato decaduto con successiva deliberazione – neanche stavolta Ferraioli jr ha ritenuto di rimuovere la causa di incompatibilità.

Prima di lasciare il consiglio comunale, Ferraioli junior aveva chiesto la parola che non gli è stata concessa (i consiglieri con interessi alla discussione erano invitati ad astenersi). A quel punto il capogruppo di minoranza Antonella Marchese ha abbandonato l’aula per protesta. I veleni tra maggioranza e opposizione si sono riversati su facebook. Domenico Ferraioli ha annunciato la pubblicazione di un manifesto in cui offrirà ulteriori spiegazioni alla cittadinanza. Al suo posto, in consiglio, dovrebbe entrare Fabio Gentile ma stando a quanto appreso potrebbe declinare. Furore è uno dei cinque comuni della costa d’Amalfi chiamato al voro la prossima primavera.

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