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La Cavese torna in Serie C, in città esplode la festa

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di FRANCESCO ROMANELLI*

Qualunque sia in futuro il proscenio sul quale sarà chiamata ad esibirsi questa squadra, dalle inconfondibili ed uniche casacche Blufoncè, arda nel cuore degli innamorati della Cavese l’orgoglio di quella sua bandiera, passata immune tra mille peripezie…”.

Così scriveva il giornalista e corrispondente della Gazzetta dello Sport Raffaele Senatore che ha ricoperto anche il ruolo di direttore dell’azienda autonoma di Soggiorno e Turismo della città metelliana, venuto a mancare, prematuramente alcuni anni fa. Come non mai oggi calza il pennello il suo augurio nel giorno in cui la Cavese ha conquistato la meritatissima promozione in serie C con largo anticipo. Un ritorno agognato da tutti nella città metelliana (gli aquilotti hanno infatti vinto un torneo dopo ben 18 anni, negli anni scorsi è stata solo ripescata per giocare nel calcio professionistico). La città aspettava con un pizzico di impazienza   questo risultato, è inutile nasconderlo.

Si è materializzato ieri nel tardo pomeriggio con ben quattro giornate di anticipo. Un ritorno dopo tre anni tra i professionisti. I fantasmi della rimonta subita dal Brindisi un anno fa ormai sono nel dimenticatoio, è acqua passata. La Cavese era impegnata ieri pomeriggio in quel di Tertenia, in Sardegna, con la Costa Orientale Sarda. E’ riuscita a fare sua l’intera posta con un gol del solito Di Piazza mentre la Nocerina è stata sconfitta in casa. Primo posto matematico, il sogno si è avverato le bandiere Blufoncè potevano, finalmente tornare a sventolare in segno di giubilo in tutta la città. La gioia è stata incontenibile. Cortei di macchine con vessilli sventolanti al cielo hanno invaso la centralissima Piazza Duomo. Una folla non solo di tifosi ha invaso le scale del Duomo a mo’ di tribuna di uno stadio per gioire di una vittoria sul campo che mancava alla città da tanti, forse troppi anni. La festa è continuata all’aeroporto di Capodichino a Napoli dove tantissimi tifosi si sono recati per accogliere i giocatori ed il mister Di Napoli. Poi in torpedone tutti insieme allo stadio “Simonetta Lamberti” per festeggiare un sogno che finalmente si è avverato. Una folla straordinaria, festante ha accolto i propri beniamini, cori, bandiere, fumogeni per una vittoria che è stata raggiunta, presumibilmente con un anno di ritardo. In tutte le cose ci vuole programmazione, seria, specialmente nel calcio anche se poi i risultato non è detto che si avveri in un arco di tempo relativamente breve.

Ne sa qualcosa il presidente Alessandro Lamberti che, giustamente, ieri ha potuto gioire con tutto il popolo aquilotto perché, è inutile nasconderlo, il grande merito di questo ritorno nel calcio che conta va ascritto soprattutto a lui. Sin dal primo giorno che ha rilevato la società ha indicato la via maestra che la “sua” società avrebbe seguito   per arrivare in serie C. Attento e serio manager ha sempre ponderato i suoi interventi sui mezzi di informazione. Non ha mai creato false aspettative, è stato sempre franco quando ha parlato con la piazza cavese. La gestione dello stadio “Simonetta Lamberti” dalla società da lui rappresentata è stato un fiore all’occhiello. Sono, infatti, molto poche, almeno dalle nostre parti, le società calcistiche che prendono in considerazione questa ipotesi che non è sicuramente da sottovalutare per un calcio moderno. Gestire uno stadio che è di proprietà del comune sottoscrivendo   un contratto per anni rinnovabili per lo stesso periodo significa programmare bene il futuro e guadare avanti con lungimiranza e non con approssimazione. In città tira una bella aria, c’è tanta fiducia nel presidente Lamberti che sicuramente saprà ben programmare un futuro tranquillo.

Nel suo messaggio alla città il presidente Lamberti ha voluto ringraziare “questi ragazzi encomiabili per impegno, dedizione e voglia di vincere, a Mister Di Napoli per aver con coraggio e passione completato il buon lavoro svolto da Mister Cinelli, ai Direttori e a tutte le componenti della società e dello staff che con sacrificio quotidiano, grande professionalità e umiltà hanno determinato la vittoria di questo campionato dominato dall’inizio alla fine che consegna questi ragazzi e questa Cavese alla storia della città”.

Non ha naturalmente dimenticato i suoi collaboratori. “Quando venti mesi fa ho avuto l’onore e l’onere con mio padre (una vera guida e custode dello spirito cavese) e i miei soci e amici Pier Luigi De Flammineis, Angelo Piscitelli e Giampaolo Corea ha affermato – di diventare presidente di questa gloriosa squadra avevo promesso che il nostro unico obiettivo, sia per la prima squadra sia per tutte le nostre giovanili, non poteva essere altro che vincere: lo meritavano i nostri meravigliosi tifosi per tutte le sofferenze patite negli ultimi anni. La parola è una ed il tempo è galantuomo. Un pensiero e una dedica speciale vanno, tra gli altri, al nostro indimenticato capitano Catello, ad Antonio Vanacore, a Simonetta e Alfonso Lamberti perché la Cavese è anche famiglia. Oggi è il momento di godere e di festeggiare con la nostra gente che ci ha spinto in ogni dove dandoci la forza e il coraggio di imporci contro tutto e tutti, avversari e nemici vicini e lontani. Abbiamo costruito un bellissimo pezzo di storia insieme, uniti in un solo grande cuore blufoncè. Ad maiore sempre e, come canta la nostra curva “’grideremo alé Cavese alé, canteremo domani torno da te’”.

Naturalmente non sono mancati le congratulazioni anche del sindaco Vincenzo Servalli  che, accompagnato dall’assessore al bilancio  Antonella Garofalo, dal professore Marco Galdi e dai rappresentati del Comitato Gemellaggi cavese,  si trova  in questi giorni  in Grecia del Sindaco della Città di Veria, Konstantinos Vorgiazidis, per la celebrazione del gemellaggio tra le due città.     

“È stata una domenica indimenticabile –  ha evidenziato il sindaco Servalli – di grandissime emozioni per noi cavesi. Abbiamo potuto festeggiare un risultato straordinario, frutto della grande passione, impegno, professionalità che, ad iniziare dal presidente Lamberti, ci hanno permesso di ritornare nel calcio professionistico, Cava è una città forte con un grande futuro davanti a sé”.

Ho iniziato questo mio intervento con l’augurio di Raffaele Senatore che è stato per me maestro di vita, di sport e di giornalismo e vorrei concludere con una sua considerazione tratta dal suo libro “Unione Sportiva Cavese, 90 anni di passione bleu foncè, storia ufficiale della U.S. Cavese”: “In cuor mio è radicata la certezza che ogni nuova vittoria della Cavese farà sempre vibrare le corde del sentimento dei miei concittadini, regalando agli uomini di questi nostri materialistici anni, sane emozioni”.

*presidente Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni – Costa d’Amalfi “Lucio Barone”

redazione
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