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Ravello, la storia e le immagini dell’icona di Santa Maria delle Grazie a Paradiso: dal recupero al dono a Papa Francesco

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Dagli Stati Uniti, passando per Ravello, una bella storia di ricerca delle proprie origini attraverso la filantropia e la conservazione e la valorizzazione dei tesori di arte e di fede. La cappella di Santa Maria delle Grazie a Paradiso, a Torello, sulla via per Minori, è una delle piccole gemme del patrimonio di fede cosiddetto “minore” di Ravello.

Dalla chiesetta fu trafugata l’antica icona della Madonna con bambino, ritratto su tavola, poi ritrovata e riconsegnata nel 2011 dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio alla parrocchia di San Michele Arcangelo.

Un signore americano che nel rintracciare le sue origini a Ravello, alla vista dell’opera ne fu rapito, malgrado logorata dai segni del tempo. Dopo diversi studi e ricerche, commissionate al dottor Salvatore Amato, mise a disposizione somme per il suo restauro della tavola. Continuando le ricerche e studiando a fondo quell’icona, a seguito dei vari elementi che vennero alla luce durante gli interventi di restauro eseguiti dal dottor Luigi Criscuolo sotto la sorveglianza della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno, fu possibile risalire all’anno esatto di produzione, il 1576. La cappella e l’icona di Torello sono frutto di un voto alla Madonna, come risposta di un uomo comune per un miracolo mariano, a meno di una settimana dall’unica celebrazione in onore di “Nostra Signora della Vittoria”, il 7 ottobre 1572, quale ringraziamento per la vittoria delle armate Cristiane sugli Ottomani nella battaglia di Lepanto, 7 ottobre 1571.  Successivamente questa celebrazione prese il nome di Madonna del Rosario, e si continua a celebrare ancora oggi.

A collaborare al progetto anche Angela Imperato, guida turistica sensibile alla salvaguardia dei beni culturali.

Tutta la documentazione prodotta, corredata da immagini, è stata raccolta in un folio che Angela, col marito Alfonso Imperato, ha consegnato di recente nelle mani di Papa Francesco che ha inserito il lavoro nella banca dati vaticana (presente, alla consegna, anche Rino Anastasio).

Sempre da ricerche effettuate è risultato che, delle 70,000 circa diciture (Cappelle, Chiese, Icone, ecc in Italia) riportando “Santa Maria delle Grazie”, solo due riportano la dicitura completa “Santa Maria delle Grazie a Paradiso”, con “Madonna Lactans”. Una è l’Icona e Cappella a San Giovanni Rotondo, venerata da Padre Pio, e l’altra è la Cappella di Santa Maria delle Grazie a Paradiso, a Torello di Ravello. Quella di Padre Pio forse è l’immagine più famosa e ricca al mondo, mentre quella di Torello, dipinta cento anni prima, è forse quella più dimenticata.

redazione
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