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Minori contesi a Positano, accuse archiviate

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False testimonianze e omissioni nella gestione di affidamento di due minori. Archiviata l’indagine nei confronti di un’assistente sociale del Comune di Positano e dell’allora comandante della stazione carabinieri. Ne dà notizia l’edizione salernitana del quotidiano Il Mattino oggi in edicola in un articolo a firma di Nicola Sorrentino secondo cui i due erano stati citati in una denuncia da una donna nigeriana, che aveva accusato entrambi di averla diffamata, durante le fasi di separazione dal proprio compagno, residente in Costiera. Le accuse mosse ad entrambi erano di diffamazione, falsa testimonianza e rifiuto di atti d’ufficio. La storia iniziò nel 2018, quando la straniera – residente tra Positano e il nord Italia – intraprese una relazione con quello che diventerà il padre delle sue due figlie. Il rapporto poi si ruppe, fino alla separazione. I minori furono affidati al padre.

La donna sporse a quel punto due denunce, perchè riteneva che il comportamento dell’assistente sociale e del carabiniere l’avesse danneggiata nel momento i cui si doveva decidere a chi affidare i figli. In particolare, la dipendente fu accusata di aver diffamato la donna in una relazione trasmessa al tribunale civile di Salerno. Mentre il comandante della stazione carabinieri, di essersi rifiutato di raccogliere le denunce sporte dalla straniera. Così come di aver dichiarato il falso, al pari dell’assistente sociale, nel procedimento civile. Queste accuse non hanno trovato alcun riscontro.

Per il Gip, infatti, «non emergono elementi dai quali poter ritenere che gli odierni indagati abbiano reso dichiarazione false o diffamatorie, che abbiano omesso atti del loro ufficio, al fine di danneggiare la persona offesa, ma, al contrario, emerge come i due abbiano svolto le loro rispettive funzioni con diligenza e nel rispetto delle procedure, nell’ambito di una complessa vicenda familiare certamente connotata da grave conflittualità tra le parti». La stessa Procura di Salerno aveva chiesto l’archiviazione. L’assistente sociale era difeso dal legale Marco Senatore. Allo stato, si valuta una contro denuncia per il reato di calunnia.

Fonte: Il Mattino

redazione
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