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7 gennaio Giornata Nazionale della Bandiera. Mattarella: «Orgogliosi del Tricolore, patrimonio di storia e cultura»

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Oggi, 7 gennaio 2024, ricorre il 227esimo anniversario del Tricolore, simbolo dell’Italia che celebra la Giornata Nazionale della Bandiera.

«Ricorre oggi il 227esimo anniversario della nascita, per volontà del Parlamento della Repubblica Cispadana, riunito a Reggio Emilia, del primo Tricolore rosso, bianco e verde. Radicandosi nelle tappe della storia d’Italia, è giunto sino ad oggi, simbolo della Patria». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

«La Costituzione afferma con l’articolo 12, il Tricolore come Bandiera della Repubblica, emblema del nostro Paese – prosegue il presidente – In essa si identificano quei sentimenti di coesione e identità nazionale e quegli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale e rispetto dei diritti dell’uomo che sono le fondamenta della nostra comunità e animano la coscienza civile nelle sue varie espressioni. Del Tricolore, patrimonio di storia e cultura, andiamo, giustamente orgogliosi. In esso si riconoscono le concittadine e i concittadini stimolati nell’impegno di rendere vivi i valori della Costituzione. Viva il Tricolore, viva la Repubblica».

L’origine del Tricolore nazionale risale convenzionalmente all’utilizzo che ne fecero i giacobini italiani a partire dal 1796.
Ufficialmente fu adottato il 7 gennaio 1797 dal Parlamento della Repubblica Cispadana, che si riunì a Reggio Emilia sotto l’impulso delle truppe napoleoniche che avevano occupato il Nord Italia. Si trattava di uno stendardo a bande orizzontali, con al centro l’emblema della neonata repubblica. Proprio in ragione di tale evento, con la legge numero 671 del 31 dicembre 1996 emanata in occasione del bicentenario, il 7 gennaio è stato dichiarato “Giornata nazionale della bandiera”.
Dalla coccarda alla bandiera non tutti sanno che la bandiera tricolore trae la sua origine dalla coccarda utilizzata dagli studenti bolognesi nei primi moti dei partecipanti indossavano una coccarda realizzata con tre fettucce di colore diverso, sull’esempio dello stesso simbolo utilizzato nella rivoluzione francese. L’unica differenza era in uno dei tre colori che la componevano: il verde al posto dell’azzurro. In origine pertanto, la disposizione dei tre colori era simile a quella della coccarda francese, con il verde al centro e il rosso all’esterno, come è dimostrato anche da uno dei rarissimi esemplari delle prime coccarde del 1794, conservata nel Museo dell’Università di Bologna.
Con la nascita della Repubblica Cispadana, i tre colori della coccarda furono riutilizzati per comporre la prima bandiera verde, bianca e rossa.
il tricolore ebbe alterne vicende durante gli anni della Restaurazione e del Risorgimento, fino a diventare bandiera del Regno di Sardegna nel 1848 e dello Stato italiano nel 1861. Ancora una volta la coccarda ne costituì una delle più tempestive rappresentazioni, essendo stata adottata sul cappello della divisa dell’Arma dei carabinieri a seguito della circolare n. 36 del 14 giugno 1848 del Ministero di Guerra e Marina, che dispose la sostituzione della coccarda azzurra (colore di casa Savoia) sul tradizionale copricapo popolarmente definito “lucerna”, con “la coccarda ai tre colori nazionali italiani conforme ai modelli stabiliti”.
come curiosità possiamo aggiungere che quello fu un periodo particolarmente significativo per la definizione della iconografia dell’Arma. E’ proprio dal 1848 che cominciò a tramandarsi l’immagine del carabiniere col tradizionale cappello a forma di lucerna, la coccarda tricolore e il cappietto sovrapposto. e l’uomo che l’indossava portava quasi sempre baffi vistosi, anch’essi introdotti grazie ad una circolare del 9 settembre che ne autorizzava l’uso fino a quel. momento negato.
Nello stesso anno la coccarda tricolore trovò posto anche sui copricapo dei bersaglieri e del reggimento di cavalleria del Regno di Sardegna, sempre in sostituzione di quella di colore azzurro.
Sui velivoli militari, invece, la coccarda fu introdotta durante la prima guerra mondiale per consentire il riconoscimento dei mezzi aerei italiani. La circolare dello Stato Maggiore Marina n.5886 del 28 ottobre 1916 prevedeva di verniciare le coccarde disponendo i colori verde, rosso e bianco centrale, su fondo rosso dei lati inferiori delle ali; oppure rosso, verde e bianco centrale su fondo verde.
Questa direttiva però non ebbe seguito, perché con disposizione numero 37568 del 21 dicembre 1917 fu deciso di apporre sui velivoli coccarde secondo l’ordine tradizionale dei colori, cioè rosso all’esterno, bianco e verde all’interno.
Anche sulla vicenda dell’utilizzo della coccarda sugli aerei c’è da segnalare una curiosità: fu deciso di invertire la disposizione dei colori dall’ottobre del 1917 fino al termine della guerra, dopo la
sconfitta di caporetto e l’intervento dei mezzi aerei di soccorso francesi, per evitare errori di identificazione con i velivoli d’oltralpe. Pertanto solo in quel periodo sugli aerei militari italiani la coccarda fu impressa secondo l’ordine verde-bianco-rosso. Dagli anni venti e fino alla caduta del fascismo la coccarda tricolore non venne più utilizzata, per poi ritornare dal settembre del 1943, secondo la tradizionale sequenza di colori rosso-bianco-verde.
Questa digressione sull’uso della coccarda, oltre a voler testimoniare la sua importanza storica all’origine della nostra bandiera nazionale, ha inteso chiarire anche recenti dubbi che da più parti erano stati posti su quale fosse la corretta disposizione dei colori.
Alla luce di quanto esposto, sulla base dei documenti citati e delle immagini d’epoca conservate presso gli archivi e gli uffici storici militari, si ritiene di poter chiarire la questione dei colori della coccarda nel senso della sequenza con una fascia rossa all’esterno, una fascia bianca al centro e un cerchio verde all’interno.

La Bandiera, simbolo dello Stato repubblicano
Insieme all’inno nazionale e al Capo dello Stato, oggi la bandiera è uno dei tre simboli dello Stato repubblicano. L’articolo 12 della costituzione ne stabilisce le caratteristiche: “verde, bianco e rosso,
a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
Il decreto del Presidente del consiglio dei Ministri del 14 aprile 2006 ha sancito all’articolo 31 la definizione cromatica dei colori e le caratteristiche del tessuto della bandiera italiana, indicando i codici Pantone tessile, su tessuto stamina (fiocco) di poliestere:
Verde 17-6153, Bianco 11-0601, Rosso 18-1662.

L’eventuale utilizzo di altri tessuti deve produrre lo stesso risultato cromatico.


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