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Concessioni marittime: ad Amalfi mazzette nascoste in cassette di limoni. Indagati sono 44

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Tanto tuonò che piovve. Una vera e propria tempesta giudiziaria si è abbattuta nel golfo di Napoli e nel porto di Amalfi. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia (sostituti procuratori Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarota) che questa mattina ha sottoposto 44 persone, tra funzionari pubblici, armatori e imprenditori turistici nelle province di Napoli e Salerno a misura cautelare. Sono indagati per corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.

Dalle indagini antecedenti al 2020 partite in seguito a dettagliati esposti, sono emersi stabili e consolidati rapporti (anche di natura corruttiva) tra imprenditori del settore marittimo, alcuni anche della Costiera Amalfitana, e gli uffici pubblici dell’Unità operativa dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania.       

Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali sono stati contestati accordi su concessioni  demaniali rilasciate o anche prorogate dall’ufficio pubblico e dirette ad alterare o turbare le procedure utilizzate per la scelta del concessionario e, più in generale, la gestione dei rapporti tra l’ente pubblico concedente ed i concessionari. 

Il sistema prevedeva uno scambio di denaro o di altre utilità destinate dagli imprenditori agli uffici pubblici. Questa pratica ha consentito – secondo la procura – la concentrazione delle concessioni demaniali marittime in capo ai medesimi imprenditori, con la nascita di un ‘cartello’ che, in alcuni casi, agiva secondo modalità mafiose.

Non sono mancate le minacce, paventando anche l’intervento della camorra tra un imprenditore e il comandante di una motonave, intercettate dagli inquirenti e finalizzate a impedire la vendita di biglietti per le gite via mare nella Grotta dello Smeraldo, gioiello della Costiera Amalfitana.

Secondo quanto emerge dall’ordinanza da 360 pagine del gip di Napoli, Maria Luisa Miranda, che ha disposto 10 arresti ai domiciliari e sei obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, le concessioni demaniali venivano rilasciate in cambio di abbonamenti e biglietti per viaggiare gratis tra le due Costiere e le isole del Golfo di Napoli a bordo di traghetti e aliscafi, ma anche in cambio di denaro che veniva consegnato all’interno di buste nascoste tra le cassette di limoni.

I destinatari sono Fabio Gentile, 25 anni, imprenditore del settore marittimo, Salvatore Di Leva, 66 anni, amministratore delegato della Alilauro, Aniello Formisano, 66 anni, un funzionario della regione Campania, Rosario Marciano, 61 anni funzionario regionale, Liberato Iardino, 57 anni, funzionario regionale, Luigi Casola, 68 anni, presidente del Cda di Coast Lines srl, l’imprenditore marittimo Marcello Gambardella, 53 anni, Giovanni Provenzano, sottufficiale della Guardia Costiera di 51 anni, Aniello Portoghese, 49 anni, architetto napoletano e Francesco Cimmino, 50 anni, architetto napoletano.

L’interdizione di un anno dagli uffici pubblici e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Pasquale Camera* di Maiori, sottufficiale della Guardia Costiera in servizio all’ufficio marittimo di Cetara, e Lorella Iasuozzo, dirigente regionale. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria riguarda, invece, Antonio Giannetto, ex comandante dell’ufficio marittimo del porto di Amalfi, Achille Giglio, funzionario regionale, Cosma Amendola, Vincenzo Cosenza e due imprenditrici del Salernitano.

Tra gli altri anche note figure del settore marittimo (come Salvatore Lauro presidente della Alilauro Gru.so.N. e l’imprenditore Gianluigi Aponte).

Altre due misure cautelari – due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria – riguardano invece Flavio Palladino, 51 anni, e Andrea Villaricca, 43; il primo rappresentante della società Amalfi Boats srl e il secondo, secondo gli inquirenti, beneficiario, insieme con un altro indagato, di un subingresso a una concessione demaniale ad Amalfi. A Villaricca, che si trova attualmente in Israele, l’ordinanza sarà notificata al suo rientro. Al nostro giornale ha comunicato la sua totale estraneità ai fatti e la ferma fiducia nella giustizia.

Tra i soli indagati della Costiera anche Francesco Pappalardo*, 43 anni di Cetara, sottufficiale della Guardia Costiera, attuale vicesindaco di Cetara, che durante le indagini operava presso l’ufficio locale marittimo di Piano di Sorrento.

Si ricorda che avverso le misure cautelari, disposte in sede di indagini preliminari, sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

*AGGIORNAMENTO del 24/06/2023

Sono state archiviate le posizioni dei due sottufficiali della Guardia Costiera Francesco Pappalardo, attualmente in servizio presso Locamare Positano, che inoltre ricopre il ruolo di vicesindaco di Cetara, e di Pasquale Camera attualmente in servizio presso Locamare Cetara.

Al termine delle indagini, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale Penale di Napoli ha disposto l’archiviazione delle posizioni dei sottufficiali, difesi dagli avvocati Egidio Felice e Mario Gallo del Foro di Salerno.

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