«Spiace constatare e assistere ancora a diatribe di condominio tra le autorità locali, le ditte private di trasporto e le autorità competenti in senso lato sulla lunghezza di navi e sotto flutti e porticcioli vari». Lo dichiara l’avvocato giuslavorista salernitano Giorgio Zeoli intervenendo nel dibattito relativo alle conseguenze derivanti dall’ordinanza della Capitaneria di Porto di Salerno, la 9/2024, che limita gli accosti e le dimensioni delle navi preso i punti di approdo e i porticcioli della costiera amalfitana per ragioni di sicurezza, in mare e in banchina. Ma il legale salernitano non entra nel merito del provvedimento, bensì sulla necessità di obbligare, sì, al rispetto dell’ambiente e della risorsa mare attraverso l’uso di imbarcazioni di ultima generazione, più sicure e soprattutto ecologiche.
«Il futuro del trasporto marittimo è a emissioni zero – dice Zeoli – forse qualcuno non sa o fa finta di non sapere che non siamo più in una economia “Fordista” eppure siamo ancora costretti ad assistere increduli allo sperpero dei fondi del PNRR per improbabili attrezzature per lo sport all’aria aperta invece di dedicare i fondi pubblici ad iniziative di “visione” quali l’introduzione dello allo ski tran Maiori-Ravello utilizzando il cemento presente (un obbrobrio per la vista!) in maniera adeguata e compensativa oppure nelle vie del mare mediante gli hooper loop come suggerito da mecenati della costiera amalfitana. Purtroppo nemmeno a Maiori se la passano bene, concentrati sulle multe a compagnie marittime locali per quisquiglie direbbe Totò, ergo, dimensioni delle navi e dei moli».
«In Norvegia un’azienda pubblica ha sviluppato un traghetto completamente elettrico con i fondi dell’Ue» afferma l’ avvocato specializzato in reicrutment «perché è evidente che le navi con motori diesel sono i maggiori inquinatori al mondo. Celebrata come “nave dell’anno” dalla rivista norvegese specializzata, Medstraum è il primo traghetto ad alta velocità completamente elettrico al mondo».
Il legale della destra spiritualista e green, appassionato di nuove tecnologie, condivide i dettagli del Medstraum (le nozioni sono tratte dal web): «Le batterie, disposte sopra il ponte, alimentano due motori elettrici. Non usa combustibili fossili neanche come riserva. Il suo motore elettrico è molto più piccolo di un analogo motore diesel. Il consumo è di circa 1.500 kilowattora, circa 15 volte quello di una comune auto elettrica. Grazie a questa autonomia, il traghetto può facilmente coprire una rotta di un’ora e mezza con più fermate tra Stavanger e le isole vicine. Può trasportare 150 passeggeri e le loro biciclette: un viaggio comodo, silenzioso e sostenibile. Medstraum fa parte del sistema di trasporto pubblico e opera con gli stessi orari dei traghetti a diesel: la carica limitata delle batterie non sembra essere un problema. Stando all’equipaggio, è come pilotare i vecchi traghetti: la velocità di oltre 25 nodi permette di rispettare gli orari».
Per Zeoli è necessario ispirarsi avere «visione» rispettare lo spirito ed essere all’avanguardia come i popoli della penisola scandinava «tra l’altro grandi guerrieri a difesa dei confini dell’Europa unitamente alla nato contro il nuovo leviatano Russia» sottolinea.
Il legale spiega che «molte persone che lavorano a Stavanger, città della Norvegia sudoccidentale, e vivono nelle isole vicine, erano chiamate a scegliere: spostarsi via terra, impiegando più tempo, o su traghetti veloci e inquinanti. Una scelta che non devono più fare grazie al nuovo traghetto elettrico. Questa tecnologia permette di rispettare le stringenti normative norvegesi sull’ambiente, che richiedono emissioni zero, o comunque molto ridotte, per tutti i futuri traghetti. L’azienda di trasporto pubblico Kolumbus, proprietaria del Medstraum, prevede di migliorare notevolmente la sua impronta di carbonio, riducendo le emissioni di 1.500 tonnellate all’anno solo con questo traghetto: un impatto equivalente a quello di 60 autobus.Le nostre emissioni di CO2 sono causate in gran parte da pochi traghetti veloci. Renderli elettrici ed eliminare queste emissioni è un passo importante verso il raggiungimento della neutralità carbonica nel giro di due anni. Scienziati greci e tedeschi hanno inoltre testato centinaia di modelli per trovare la forma più efficiente per lo scafo».
«E l’Italia?» si chiede Zeoli «dorme sulle multe e i possibili contenziosi naturalmente di natura bagattellare con limiti sulla lunghezza degli scafi, molti dei quali vetusti che soffrono di per sé il divieto espresso di accesso ai porti da parte della Guardia Costiera chiamati a tutelare l’integrità ambientale del territorio e combattere l’overtourism». «Siamo stanchi della solita commedia i cui attori ricordano l’esposizione plastica dei soliti vizi italici di sordiniana memoria reinterpretati in chiave neorealista dalla commedia di Verdone» chiosa l’avvocato Zeoli.