Un’ambulanza incastrata tra i pullman sulle strade caotiche della costiera baciata dal sole. E’ la fotografia sconcertante, deludente, di questi giorni di inizio ottobre che qui sembrano di fine agosto. La “divina” è ancora (vivaddio) invasa da turisti di ogni dove ma dalle 10 del mattino si trasforma in “infernale”.
Sono tornati i bus turistici (sotto gli 8 metri di lunghezza) che da quest’anno non possono sostare ad Amalfi. E il caos si distribuisce sulla Statale 163. In poco tempo si formano serpentoni di automobili, pullman, auto a noleggio con conducente, taxi, furgoni, moto, ciclomotori, gente che decide di farsela a piedi. A questo si aggiungono le auto in sosta selvaggia a bordo strada. Oltre un’ora per percorrere i 7 chilometri da Amalfi a Ravello. Letteralmente saltate, manco a dirlo, le corse del trasporto pubblico.
Disordine, confusione totale, una baraonda.
Dal 1° ottobre è terminato il servizio di assistenza alla viabilità da parte degli ausiliari al traffico nel punto nevralgico di Castiglione di Ravello. Come se gli alberghi e nelle strutture della Costiera avessero chiuso il 30 settembre, come accadeva fino a trent’anni fa.
Come se dal 1° ottobre nelle casse dei Comuni non finisse nemmeno un euro derivante dalla tassa di soggiorno. Tutt’altro: il boom turistico è destinato a perdurare per tutto il mese di ottobre e anche oltre. A Ravello, ad esempio, l’ultimo dei circa cinquecento matrimoni celebratisi quest’anno è fissato il prossimo 3 novembre, mentre le prenotazioni dei bus turistici si estinguono nella metà di novembre.
Torniamo all’ambulanza: dal video inviatoci da una nostra lettrice all’interno di un pullman di linea si percepisce tutta la gravità della situazione e l’impotenza (per usare un eufemismo) di chi ha avuto tutto il tempo (dal 2019) per trovare le soluzioni a un turismo crescente, attraverso la messa in funzione di quest’attesa ztl territoriale che avrebbe consentito il contingentamento intelligente dei veicoli sulle strade della costiera Amalfitana. Solo dichiarazioni di circostanza con i migliori auspici (sine die).
Dalle immagini si vede come l’autista del bus SITA scende per dare assistenza all’ambulanziere partito a sirene spiegate dal vicino presidio per una emergenza. A bordo una donna di 75 anni di Amalfi con problemi cardiaci fa trasferire all’ospedale “Ruggi di Salerno”. Manovra al limite, al millimetro tra il muro e un pullman turistico, pur di trovare un varsco per proseguire. Ma più avanti ci sono code infinite e spazi risicati. Sembra un “Tetris” dove bisogna trovare lo spazio giusto per infilarsi.
Scene desolanti ma anche imbarazzanti, a cui si assiste quotidianamente oramai. Non basta al Comune di Ravello inviare in emergenza la vigilessa a Castiglione e lasciare scoperto il posto su in paese. La situazione è oramai sfuggita di mano. Queste sono le immagini della sconfitta di un territorio e di chi lo amministra, incapace di trovare soluzioni definitive. Le targhe alterne, le dimensioni ridotte ai bus turistici, il senso unico, ecc. sono soltanto palliativi, mentre il problema è diventato oramai ingestibile. Un vero e proprio harakiri.
Bisognerà sempre sperare che per quel degente all’interno dell’ambulanza incastrata (che può essere il familiare di chiunque di noi) i minuti non siano preziosi.
Per la cronaca: alle 17.30 questa era la situazione a Marmorata.