di EMILIANO AMATO
Nel giorno del Venerdì Santo, in cui si fa memoria della passione e morte di Cristo sulla croce, anche le campane interrompono la loro attività. Il silenzio che un tempo avvolgeva le nostre comunità, nella fede e nella pietà popolare, veniva rotto soltanto dal suono di un particolare strumento.
In sostituzione dei sacri bronzi, l’annuncio della celebrazione dell’azione liturgica veniva affidata, ieri come oggi, alla Troccola: uno strumento musicale popolare composto di una tavola di legno su cui sono installate delle “maniglie” in metallo. Agitandolo, le maniglie metalliche percuotono il corpo in legno producendo un suono stridente, un crepitio, che rievoca i colpi di ferro sui chiodi infissi nel legno sacro della Croce di Gesù, “quando si fece buio su tutta la terra… e la terra si scosse” (Matteo, cap. 27, v. 45 e 51).
Anche a Ravello, fino alla Settiamana Santa del 2004 riecheggiava, nel pomeriggio del venerdì Santo il suono unico della troccola lungo le strade della Parrocchia di San Pietro alla Costa e San Michele Arcangelo in Torello secondo l’antichissima tradizione conservata e riproposta da Don Pantaleone Amato anche nel contesto della nuova riforma liturgica. Ricordi di un piccolo mondo antico.
Foto da facebook: Maurizio Ceriani