17.5 C
Amalfi

Quel sogno spezzato

ultima modifica

Share post:

spot_imgspot_imgspot_img

Con Alfonso ci eravamo ripromessi di tornare a parlare di suo figlio Marco e delle sue condizioni non appena fosse tornato cosciente. Per lui i medici avevano lasciato intravedere possibilità di ripresa. Ma nell’ultima settimana l’improvviso peggioramento del quadro clinico dovuto a un’infezione ha tolto ogni speranza. Domenica mattina il responso dei medici: non c’è più nulla da fare, col cuore di Marco che ha cessato di battere poche ore dopo.

Da quel maledetto 23 novembre (giorno già nefasto di per sé) Alfonso e Angela sono rimasti a Torino, aspettando con speranza segnali di miglioramento del loro figlio, l’unico, precipitato con l’elicottero che pilotava sulle montagne biellesi.

“Emiliano, Marco è volato in cielo”. La notizia che non avresti mai voluto apprendere. Se poi quelle stesse parole vengono pronunciate al telefono da un padre distrutto, con la voce rotta dal pianto, ti senti impotente, frastornato, solo.

Marco aveva soltanto 45 anni, una moglie e un figlio. Un ragazzo del 1977, non uno fra tanti. Aveva realizzato il suo sogno coltivato con audacia e determinazione sin da ragazzino: quello di volare. Cresciuto a Ravello, nella casa di Via San Giovanni alla Costa, aveva frequentato le scuole elementari a Via Roma. Quella passione, quella vocazione innata lo spinsero a fare il grande passo a soli 14 anni: a iscriversi all’Istituto tecnico superiore ITAer “F. Baracca” di Forlì per l’avviamento al volo. Formatosi all’Aereo Club di Lugo di Romagna e poi negli Stati Uniti, a Riverside, aveva all’attivo migliaia di ore di volo con i Robinson R 22. La passione profonda per il volo, il fatto di aver scelto di pilotare elicotteri che rispetto agli aerei danno la sensazione di staccarsi da terra e vedere paesi, montagne, il mare in un modo diverso e affascinante. E poi la professionalità che lo ha contraddistinto in più di vent’anni di volo con affidabilità ed esperienza anche per operazioni difficili, dall’anticendio al trasporto passeggeri per le isole del Mediterraneo, al trasferimento di materiali in montagna come il volo che stava effettuando. Questo testimoniato da tanti colleghi piloti come lui che in questi giorni stanno comunicando alla famiglia il loro dolore, ma anche la grande stima umana e professionale che nutrivano per Marco.

Da anni viveva stabilmente con la sua bella famiglia, la moglie Annalisa, originaria di Positano, e il figlio Lorenzo di 12 anni, a Morgex, in Valle d’Aosta, luogo che amava tanto. Lavorava da diversi anni ormai per un’azienda biellese.

Marco rappresentava il concetto di sicurezza sia nella vita che in volo. Il suo fisico sano e atletico esprimeva solidità e fiducia. Era ben consapevole dei rischi legati al proprio lavoro che affrontava con profondo senso di responsabilità e attenzione. Ragazzo serio, di grande temperamento, educato, rispettoso, semplice, padre e sposo amorevole, che non si è mai dato arie malgrado guardasse tutti dall’alto. Per Marco gli aggettivi si sprecano  gli aggettivi si sprecano. D’altronde la mela non cade mai lontano dall’albero. E’ stato e continuerà a essere l’orgoglio della sua famiglia. Lo ricordiamo come un uomo pieno di vita, quella stessa spezzata in un attimo.

Non si sa cosa sia successo quella maledetta mattina. Lui era un pilota esperto, uno dei migliori, quel tipo carico lo aveva trasportato centinaia di volte.

Sarà ora la magistratura a fare luce sulle cause dell’incidente. Una tragedia.

A noi resta il ricordo di una persona eccezionale, capace sul serio, un amico che ha inseguito e realizzato il proprio sogno, spezzato da un destino troppo crudele.

spot_imgspot_img

articoli correlati

Sicurezza, Prefettura approva nuovi sitemi di videosorveglianza in 59 Comuni salernitani. Quattro in Costiera

Si è tenuta stamane, presso la Prefettura di Salerno, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la...

Salerno e la Costiera dicono addio a Dorotea Memoli Apicella, insegnate colta e intellettuale raffinata

di SIGISMONDO NASTRI La scomparsa della professoressa Dorotea Memoli Apicella mi rattrista profondamente. Con lei Salerno perde un...

Ravello, viola divieto di avvicinamento e di notte va a casa della ex. Arrestato

di EMILIANO AMATO Ha violato il divieto di avvicinamento alla madre di sua figlia, sulla quale in passato...

Costiera nella morsa del traffico, Gagliano: «Servono parcheggi che la Soprintendenza non autorizza»

«Gli ingorghi stradali verificatisi all'inizio della settimana compresa tra il 25 aprile e il 1° maggio sono stati...